Cancelli antidegrado alla Marina: “Prigionieri a casa nostra?”-VIDEO

Gli abitanti della Marina contro la proposta dell’assessore Gianni Chessa di piazzare cancelli anti drogati nelle piazze del quartiere: “I problemi non si risolvono certamente ghettizzando strade e abitanti”. Guardate il VIDEO


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Fa discutere la proposta dell’Assessore ai lavori pubblici di Cagliari Gianni Chessa: “Cancelli antidegrado in Piazza San Sepolcro e in Piazza Sant’Eulalia”. Ritrovi serali per spacciatori, consumatori e gruppi di giovani dediti alla baldoria quotidiana, tra chitarre strimpellate per ore e qualche alcolico di troppo, i luoghi incriminati sono già stati oggetto di polemica in passato.

L’idea, che pare molto più di una semplice provocazione, nasce anche in seguito alle numerose segnalazioni pervenute da residenti letteralmente esasperati: “Non ne possiamo più, io accompagno ogni sera una vecchia signora che abita poco distante da Sant’Eulalia – dichiara Augusta, residente nel quartiere – siamo costrette ad evitare la scalinata della chiesa perché il rischio di cascare è altissimo, le tracce di alcolici ed escrementi creano una patina scivolosa, per non parlare dell’ambientaccio che si crea la sera, estate inverno primavera autunno, non fa differenza – continua la donna – qui è un continuo far baldoria, ben vengano i cancelli, oramai siamo prigionieri in casa nostra”.

È proprio il concetto di “prigionieri in casa propria”, per Antonio, residente a la Marina da 50 anni, a risultare invece trasversalmente opposto: “Io credo che la soluzione cancelli sia assolutamente inutile, è vero che non se ne può più degli schiamazzi notturni e delle porcherie che viviamo oramai da anni in questa zona, ma credo che sia più opportuno garantire una vigilanza costante, una pattuglia che possa monitorare i luoghi interessati senza ricorrere a delle gratte in ferro che neppure a Buoncammino”.

Dello stesso avviso Antonello, storico antiquario de la Marina, che tra il serio e il faceto dichiara: “Se ci mettono dei cancelli, quelli si arrampicheranno e salteranno come le scimmie del circo Togni, il problema non è solo nei piazzali delle chiese e non è solo la droga e l’alcool, tutto il quartiere necessiterebbe di videocamere e controlli, non faccio altro che raccogliere escrementi e ritinteggiare muri e porte imbrattate da balordi armati di spray”.

C’è poi chi minimizza la situazione come Alex, studente di origini polacche in Erasmus a Cagliari: “Noi erasmus, insieme ai colleghi sardi, passiamo le nostre serate in piazza a divertirci, non facciamo nulla di male, forse a volte si esagera un po’ con il volume della voce ma è normale, i locali chiudono presto e non ci resta che condividere una birra in compagnia all’aperto”. Cancelli si, cancelli no, chi avrà ragione?

 

Fabio Leo


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