Cagliaritana salassata dalla compagnia mobile: risarciti mille euro

I costi della bolletta del cellulare si erano gonfiati a dismisura, la cagliaritana ha vinto il ricorso grazie al grande lavoro dell’Adoc. Spesso quando il telefono diventa carissimo c’è qualcosa che non quadra: leggete questa storia


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All’improvviso i costi della bolletta del telefonino si sono gonfiati: prima 55 euro in più addebitati, poi 187 nel bimestre successivo e addirittura 204 in quello dopo. Un salasso per una cliente cagliaritana di una compagnia di telefonia mobile. Come lei, tanti hanno vissuto questa situazione: pagava per qualcosa che non aveva mai chiesto e nemmeno voleva. Inutili i reclami inviati. Nonostante le lamentele i costi continuavano ad aumentare, con il gestore che sosteneva la correttezza delle spese aggiuntive. Sono stati attivati dei servizi, quindi a monte c’era una richiesta del cliente: questa la tesi del gestore che ha continuato a prelevare ingenti somme dal conto della cliente. Ma, in realtà, lei non aveva mai aderito ad alcuna proposta né aveva dato alcun consenso.

 

Solo con l’intervento dell’Adoc (Associazione difesa e orientamento dei consumatori) di Cagliari è stato possibile bloccare il salasso. La donna si è rivolta all’associazione: l’attivazione dei servizi aggiuntivi era palesemente illegittima. Forse partita a causa di una banner sfiorato inavvertitamente sul touch screen del telefono. Gli esperti dell’Adoc, dopo aver studiato le carte, hanno attivato una procedura di conciliazione: si tratta di una strada non dispendiosa per i clienti già vessati, che evita il ricorso al giudice ordinario e le conseguenti lungaggini.

In quella sede la compagnia ha comunque provato a difendere il proprio operato. Ma il richiamo alle direttive del Codice del consumatore – argomentazione portata dall’Adoc per tutelare la cliente – ha chiarito che quella posta in essere fosse una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali. Illegittima, quindi.

Il risultato: la compagnia è stata costretta a bloccare i servizi non richiesti e a risarcire la cliente della somma di 1000 euro. Una vittoria dell’Adoc.


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