Il “rosso” del Poetto e lo scandalo dei bagnini senza stipendio

La storia dei 15 ragazzi cagliaritani beffati al Poetto fa discutere: perchè il Comune non ha vigilato?


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Mentre il sindaco Massimo Zedda si diverte a lanciare sondaggi sull’Unione Sarda sul colore “rosso” del Poetto del futuro, in un inedito tandem (di sinistra?) col costruttore-editore Sergio Zuncheddu, nessuno in Comune risolve il caso dei 15 bagnini che passano l’estate a lavorare in spiaggia senza essere stipendiati. Nonostante quei 70mila euro dell’appalto del salvamento a mare siano stati stanziati proprio dal Comune, cioè dalle tasche dei cagliaritani. Questa vicenda è uno scandalo: 15 ragazzi costretti a fare i “volontari” senza saperlo, che hanno denunciato a Casteddu Online la loro situazione di disagio. La colpa però è di una Onlus, il cui presidente qualche anno fa aveva subito dei guai per avere abbandonato e lasciato morire a Macchiareddu due bellissimi cani Terranova. Leggete i commenti sul nostro sito. Uno dei più teneri afferma “PAZZESCO altro che capitale della cultura…Questa è la capitale della presa per i fondelli …credo che i bagnini non vedano nel sindaco un supereroe e , tanto meno, nella onlus…Ma chi è lo scemo che lavora gratis sotto il sole cocente?”.

A volte prima di sognare di diventare la capitale della Cultura bisognerebbe occuparsi anche delle piccole cose, ad esempio del lavoro dei giovani. “Non abbiamo mai firmato nessuna adesione per diventare volontari – denuncia Alessandro Liori, uno dei 15 bagnini protagonisti della vicenda – ma soprattutto non abbiamo ancora percepito 1 euro, nonostante il Comune abbia già versato alla Onlus le somme previste nell’appalto”. E questa storia ha davvero colpito profondamente l’opinione pubblica, perché è una storia comune a molti altri ragazzi illusi dal mondo del lavoro. “Il giudizio dei responsabili lo lascio a chi compete, ma come si possono prendere 70 mila euro e non fare nulla di quello che chiedeva il bando? Che fine hanno fatto i soldi?”, si chiede un altro nostro lettore. Ora spetterà davvero al Comune fare luce su questa vicenda, dopo averla forse scoperta dal giornale. Perché in questa storia siamo tutti danneggiati, a cominciare dai bagnini che hanno dovuto lavorare tutta l’estate sotto il sole cocente, trasportando pesi e responsabilità, in cambio di un contratto fantasma. Senza che nessuno sia intervenuto per difenderli. C’è chi esulta per settemila clic sul “rosso” del Poetto e chi invece in rosso ci finisce davvero. Senza soldi e senza speranze, nella città dove nel frattempo i negozi chiudono in serie insieme ai monumenti e agli hotel.  


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