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Si ricorderà di decine di onesti cittadini che hanno rotto il silenzio denunciando delinquenti, ladri e spacciatori, centinaia di chili di droga sequestrata, con relativi arresti. Poi il “tifoso” violento che ha lanciato un petardo al S.Elia e ferito uno steward, il duplice omicidio a Sinnai, gli arresti di decine di algerini per spaccio e reati predatori.
Alle sue spalle un quadro raffigurante un antico guerriero nuragico sardo, un prezioso dono regalatogli dai suoi agenti e stretti collaboratori di reparto a Cagliari. Il dirigente della Squadra Mobile della Questura di via Tuveri, Alfredo Fabbrocini, classe 1972, ad un anno solare dal suo insediamento nell’Isola, lascia il suo incarico con un trasferimento previsto tra pochi giorni alla volta di Roma, come nuovo direttore della Seconda Divisione del Servizio Centrale Operativo: “Lascio con non poche emozioni questa bellissima città – dice il dottor Fabbrocini – i miei uomini che ringrazio di cuore, la loro prontezza, il loro lavoro quotidiano con risultati statistici sorprendenti, con numerosissimi arresti per droga, spaccio, tanti casi e vicende in cui l’aspetto investigativo, di sinergia, ha dato esiti davvero pieni di soddisfazioni. Ho trovato dei cittadini collaborativi, che hanno rotto il muro del silenzio per aiutarci a chiudere il cerchio su altrettanti casi gravi, nei quartieri dove pochi delinquenti tenevano in ostaggio intere famiglie oneste, a Is Mirrionis, a San Michele, a S.Elia, alla Marina, dove abbiamo contrastato le attività illecite e riportato la legalità. Un grazie ai vari reparti di competenza della Polizia di Stato a Cagliari e hinterland, ai Falchi, con i quali abbiamo evidenziato l’importanza delle Istituzioni tra la gente. Lascio Cagliari tenendola nel mio cuore – dice emozionato Alfredo Fabbrocini – con la consapevolezza di lasciare al mio futuro collega che prenderà il mio posto un luogo ospitale, con un reparto e una Questura di uomini preparati e consapevoli a stare tra la gente, sempre, ovunque”.
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