Rigassificatore al porto canale, Pili: «Una bomba a gas a Santa Gilla»

“Una bomba da quasi 30 mila metri cubi di gas dentro il parco di Santa Gilla, a due passi da Cagliari, il porto canale destinato a chiudere per lasciar spazio ad una fallimentare pompa di carburante”. La denuncia è del deputato Unidos che accusa: “Blitz sotto ferragosto”


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“Una bomba da quasi 30 mila metri cubi di gas dentro il parco di Santa Gilla, a due passi da Cagliari, il porto canale destinato a chiudere per lasciar spazio ad una fallimentare pompa di carburante”. La denuncia è di Mauro Pili, deputato Unidos che parla di blitz sotto ferragosto per la chiusura di ieri (oggi) alle 24 della procedura di consultazione per la valutazione di impatto ambientale di un deposito di gnl (gas naturale liquido), con annesso polo criogenico.

C’è una concessione demaniale marittima rilasciata alla Isgas per 50 anni per occupare nel porto canale un’area scoperta di 78 mila mq per la realizzazione di un impianto di stoccaggio e rigassificazione del gnl. L’impianto è caratterizzato da una struttura in banchina per la connessione e lo scarico del prodotto delle navi metaniere, un complesso di tubazioni criogeniche per i trasporto del fluido d nell’impianto, un sistema di stoccaggio e, pompaggio e rigassificazione di parte del gnl stoccato.

“L’operazione è stata giocata in gran segreto come si conviene a queste azioni e l’annuncio del blitz su Cagliari non a caso è stato pubblicato solo su Repubblica e sul quotidiano del Nord Sardegna”, aggiunge il deputati, “un polo da 18 serbatoi di dimensioni ciclopiche che saranno posizionati proprio a ridosso dello stagno di Santa Gilla a diretto contatto con l’area di San Paolo. Un progetto di impatto devastante sia sul piano ambientale che quello della sicurezza considerata la vicinanza con il centro abitato della capitale della Sardegna. Il piano costituisce l’ennesima dimostrazione che il governo regionale ha volutamente bloccare il metanodotto Algeria – Sardegna – Europa per mettere la Sardegna sotto scacco del coop rosse. Il progetto è, infatti, presentato dal raggruppamento delle coop romagnole che operano attraverso la ISGas. Un blitz tutto in casa Pd con la chiara intenzione di gestire la partita del gas solo limitatamente al bacino cagliaritano fregandosene del resto della Sardegna, considerato che si accontenteranno di fregare la porzione più consistente della Sardegna”.

Secondo Pili il progetto comporterà un ridimensionamento del porto canale che “già nelle previsioni del progetto prevede un transito di 20/25 navi container al mese. A questo si aggiunge che questo vai e vieni di navi metaniere dentro il porto canale di Cagliari oltre ad incidere sulla vita del porto terminale in modo devastante costituisce un gravissimo pericolo per il traffico nel sistema portuale di Cagliari, con particolare riferimento a navi da crociere e navi passeggeri di continuità territoriale. Si tratta di un’operazione di basso cabotaggio della giunta Pigliaru per fare l’ennesimo regalo alle coop rosse. Tutto questo senza alcuna certezza sui costi del gas considerato che l’approvvigionamento con navi e poi su gommato oltre ad un pericolo rischi elevatissimo si concretizza con oneri elevatissimi per i quali non esiste nessun provvedimento di equiparazione al resto del sistema italiano”.

 Il deputato punta poi l’indice verso il contrasto del progetto con tutte le normative paesaggistiche – urbanistiche ambientali della Regione e sulla sicurezza. 


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