Turismo a Cagliari, la crisi sta finendo: gli arrivi in netto aumento

Sono i lombardi i vacanzieri doc, boom di partenze e arrivi dalla Lituania


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Trend positivo nei primi sette mesi dell’anno per i flussi turistici nella Provincia di Cagliari
I dati, alla chiusura del mese di luglio, confermano quanto riportato a livello nazionale dal centro studi di Federalberghi, secondo il quale la crisi è in frenata, con un incremento degli arrivi, che passano da 302.662 a 326.482, pari a 23.820 (+ 7,87% rispetto allo stesso periodo del 2012)  e delle presenze di 190.254 (+ 15,36%): da gennaio a luglio 2013 se ne sono registrate 1.428.573.
“Il movimento turistico rilevato – spiega Mauro Cadoni, dirigente del settore Turismo della Provincia – non mette in luce l’aspetto del fatturato delle imprese e vi è ragione di ritenere che, anche in provincia di Cagliari, la frenata della crisi vada vista alla luce di una politica al ribasso dei prezzi, che, se da un lato porta un aumento delle presenze, dall’altro comporta una diminuzione del fatturato complessivo”. In particolare a fronte dell’incremento dello 0,11% degli arrivi italiani, sostanzialmente invariati, le presenze registrano un +11%, con un aumento di 85.812 unità. Dall’estero aumentano significativamente sia gli arrivi, che passano da 98.217 del 2012 a 121.815, con un + 24,03%, sia  le presenze che nel 2013 hanno raggiunto 562.571 unità, a fronte delle 458.129 dell’anno precedente, con un incremento del 22,80%.
Non si riscontra, in Provincia, il risultato storico evidenziato da Federalberghi, secondo cui la componente straniera ha superato la italiana. E’ però evidente, anche nel territorio provinciale, un  trend di questo tipo. Infatti, nello stesso periodo del 2012 la domanda complessiva era così ripartita: 63% italiani e 37% stranieri. Oggi gli italiani segnano il 60,62% di presenze e gli stranieri il 39,38%. Circa la provenienza, fra gli stranieri il primo mercato è sempre quello tedesco con rilevanti incrementi degli arrivi e delle presenze. Seguono Svizzera, Francia e  Regno Unito.  “Possiamo rilevare – aggiunge Cadoni – che l’Olanda (Paesi Bassi) è l’unico Paese, fra i primi 12, con il quale non esiste un collegamento aereo diretto con Cagliari e che i numeri della Lituania, con un aumento degli arrivi del 2.200,94% (da 106 a 2.439) e delle presenze del 2.216,43% (da 414 a 9.590) sono ascrivibili al volo diretto Cagliari-Kaunas operato da Ryanair.
Il primo posto fra i turisti italiani spetta ai lombardi, poi, Sardegna esclusa, troviamo il Lazio, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna.
 La maggiore variazione delle presenze evidenzia un aumento della permanenza media dei turisti italiani, da 3,82 giorni del 2012 a 4,23 giorni del 2013. “Questo fatto – prosegue Cadoni – a prima vista, sembra porsi in contrasto con le consuete analisi secondo le quali la crisi economica, oggettivamente maggiormente sentita dagli italiani, dovrebbe comprimere i giorni di vacanza. Dati simili sono stati rilevati anche in campo nazionale e hanno sollecitato una specifica analisi dalla quale è emerso che la crisi economica ha modificato le abitudini di consumo degli italiani. Secondo l’analisi, gli italiani, oltre la classica vacanza “lunga”, si concedevano una o più vacanze brevi e questo fenomeno ha avuto una forte crescita sino a qualche anno fa. Ultimamente, l’accentuarsi della crisi e la riduzione del reddito disponibile ha operato sul lato dei cosiddetti short break (vacanza breve), riducendone il numero e privilegiando la vacanza principale. L’assunto trova conferma nei dati relativi alla città di Cagliari, posto che il fenomeno short break caratterizza sostanzialmente la domanda diretta alle città”.
Trend inverso per il mercato straniero, con una diminuzione della permanenza media a fronte di un incremento delle presenze del 22,80%. Da 4,66 giorni del 2012 si passa a 4,62.
Le tabelle dei dati sono rese periodicamente disponibili sul sito www.provincia.cagliari.it, nell’area tematica turismo, alla voce statistica turistica.


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