Commercio in crisi a Cagliari, Ardau: “Non ci sorprende questa moria”

Il punto di vista del segretario generale della Uil-Tucs, Cristiano Ardau: “I licenziamenti drastici, crisi diffusa, ma anche gli effetti di un mondo del lavoro che si è ristrutturato negli anni con norme, valori e conseguenze pazzesche per i lavoratori”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Ieri la lettera di Roberta Parisi, con un altro negozio storico che chiude a Cagliari. Dopo 28 anni di attività, chiude la Città del Sole di Cagliari, notizia rimbalzata in esclusiva su Cagliari Online che fa riemergere purtroppo dati sconfortanti: Siamo tutt’altro che sorpresi – sostiene a gran voce Cristiano Ardau, della Uil-Tucs – occorre rimarcare anche gli effetti di un mondo del lavoro che si è ristrutturato negli anni con norme, valori e conseguenze pazzesche per i lavoratori. Sono frequenti nel settore commercio storie del genere, e non ci sorprendiamo più. Abbiamo sposato sistemi di mercato perversi, esasperato le logiche di consumo in barba ai valori del lavoro – dice – in una società che ormai vuol solo comprare il lavoro a minuto, chilogrammo o centimetro, il significato più alto di lavoro, di rispetto dei lavoratori come persone e dignità viene meno. Mondo del lavoro che ha dimenticato da tempo il cuore. Certo colpisce il modo con cui sono stati intimati i licenziamenti, consegnate le lettere abbassando immediatamente le serrande. Sarebbe curioso capire i motivi che ha indotto l’azienda ad assumere una decisione così drastica e inaspettata, lasciando la piazza di Cagliari con questa chiusura. Chiudendo per altro un punto di riferimento qualificato per la clientela non solo di Cagliari. L’altissimo consenso social della vertenza dimostra quanto fossero attaccati i clienti al buon operato delle commesse e della mission aziendale. Possiamo solo immaginare lo stato d’animo delle tre commesse – sottolinea Cristiano Ardau – la preoccupazione per aver perso il posto di lavoro e il momento di incertezza che stanno vivendo. L’azienda spero che abbia le sue buone ragione, la convinzione dai dati economici del negozio ma ha colpito al cuore delle dipendenti e dei clienti togliendo vita alla bellissima storia del negozio dopo ben 28 anni. Non dal cuore al cuore, ma dalla fredda logica al cuore di tutti noi, dei clienti e di queste brave commesse”.


In questo articolo: