Mercato di San Benedetto, operatori in rivolta contro il Comune

“Installate il degrassatore”. L’ordine degli uffici comunali è perentorio. E gli operatori del mercato dovranno provvedere, pena una sanzione o la revoca della concessione. Esplode la tensione tra i box:”Ok all’igiene, ma questo è terrorismo, 7 giorni sono pochissimi. Noi siamo una forza e faremo casino”


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“Installate il degrassatore entro 7 giorni”. L’ordine del Comune è perentorio. E gli operatori del mercato dovranno provvedere, pena una sanzione o la revoca della concessione. Esplode la tensione a San Benedetto. Tutto parte 10 giorni fa dopo un blitz di controllo da parte dei carabinieri del Noe, dei Nas e degli ispettori del lavoro. I carabinieri del Noe, dopo aver avvertito odore nauseabondo, hanno notato l’assenza di degrassatori (pozzetti, in cui confluiscono le acque reflue, che hanno lo scopo di separare l’acqua dai grassi degli scarti alimentari per non intasare le fogne).

Il Comune non ci ha pensato due volte. E il servizio Mercati ha spedito subito una lettera a circa 140 operatori di San Benedetto, precisamente a quelli, come pescivendoli o macellai, che lavorano la merce presso i propri posteggi. Secondo la missiva “entro 7 giorni” dovranno provvedere a sistemare un degrassatore nel sottolavello e a presentare la documentazione che accerti la fine dei lavori. E il mancato adempimento, si legge nella lettera, comporterà “l’applicazione delle sanzioni previste…compresa la revoca della concessione”.

 “Il termine è stringente e molti concessionari hanno difficoltà oggettive”, ha accusato ieri Stefano Schirru, consigliere comunale Fi che ieri ha presentato in aula un’interrogazione urgente. “e quali saranno i costi? Chi dovrà pagare? L’installazione era prevista dal regolamento per la concessione dei posteggi”? Domande che non ha potuto rivolgere all’assessora alle Attività produttive Marzia Cilloccu, ieri assente per impegni istituzionali.

E intanto al mercato regna il malcontento. Non tanto per il prezzo relativo all’intervento, anche se l’apparecchiatura costa circa 160 euro (in più ci sarebbe da spendere per la certificazione e non è disponibile su piazza. Le perplessità sono sui tempi e sul piano tecnico. “Stiamo cercando l’aiuto da parte del Comune e chiediamo elasticità”, spiegano gli operatori che chiedono l’anonimato, “non mi puoi dire hai 7 giorni: questo è terrorismo. Noi vogliamo rispettare l’igiene ma chiediamo una soluzione tecnica fattibile e adeguata”.

Secondo gli operatori un degrassatore in un lavello 20 x 20 si intaserebbe in 5 minuti. L’idea invece è quella di installare all’esterno e a valle dell’impianto fognario un degrassatore centralizzato da 3/4 mila litri. Resta poi da risolvere il problema dell’intasamento delle fogne del mercato, vera fonte degli odori sgradevoli, secondo gli operatori. “Noi siamo disposti a quotarci 3 o 4 euro sul canone”, aggiungono, “ ma non a farci mangiare la pastasciutta in testa. Noi siamo una forza e facciamo casino”.


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