Maxi controlli nei locali a Cagliari: quando la dance è vietata

Blitz delle forze dell’ordine e controlli nei locali e nelle discoteche in città. L’organizzatore Gianni Boy: “Grande storia triste, Cagliari Tourist City dove altrove le soluzioni si trovano ma da noi no, ma una Ferrari non è solo carrozzeria e non può sempre andare in retromarcia. Fine di una grande storia triste”


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Cagliari, locali e discoteche in regola e quelli no, tra balli, musica, autorizzazioni e apericene. Alla fine è sempre la solita solfa, regole o non regole, divieti o no, i gestori devono pure lavorare e nella selva oscura di chi pecca e chi invece rispetta le leggi (pur perdendo buona parte degli incassi della serata), ci sono i dovuti contraccolpi.

BLITZ E CONTROLLI. Nelle scorse settimana le forze dell’ordine, tra l’Amministrativa della Questura, Ispettorato al Lavoro e Nas dei Carabinieri, hanno fatto decine di controlli solo nel cagliaritano. Diversi i provvedimenti presi, soprattutto in quei locali pubblici dove non si potrebbe ballare ma i gestori devono pur chiudere un occhio per non trovarsi di fronte alla sala semivuota, ma c’è anche chi si adegua perchè pesantemente multato in passato. In altre parole, non si può far ballare se non si hanno le autorizzazioni e i locali a norma, ma tra divani, tavoli e consolle dei vari dj set nessuno se la sente di dire “non puoi muoverti o non puoi accennare il ballo”. Insomma, una sorta di via di mezzo, in caso contrario, come di consueto, la “massa dei clienti” si sposta nelle disco in città e il tonfo della cassa di ristoranti e caffetterie con sola ristorazione, live music e drink di apericena si fa sentire in chiusura. Poi ci sono le piccole “guerre di vicinato” tra i titolari dei locali, perchè Cagliari è pur sempre un paese in formato maxi, dove le voci di corridoio viaggiano più della fibra ottica tra malumori di chi viene sanzionato o diffidato e chi invece la fa “franca” anche l’ennesima volta. Ma la Prefettura ha stabilito regole ferree per tutti, chi non si adegua rischia seriamente.

IL COMMENTO. “Grande storia triste: Cagliari Tourist City – scrive l’organizzatore cagliaritano, Gianni Boy – riqualificano la zona con la Paillote, meraviglia per noi e per i turisti e viene demolita senza provare a trovare un accordo per i problemi edilizi che okay ci sono stati. Le soluzioni si trovano, ma a Cagliari no. Lo schifo dell’Ospedale Marino però è ancora lì. Molto sospetto che però qui i giudici non diano sentenze.. La colpa è di topolino? Nei club non si balla più da qualche settimana con la burocrazia non si da la possibilità per mettersi in regola per mesi ed anni anche se è tutto ok. Lasciando come alternativa ai giovani e non solo giovani di andare allo sbando ad ubriacarsi per strada. E qui chi è il responsabile che dobbiamo ringraziare? Però si festeggia in Piazza del Carmine la festa irlandese St.Patrick che non c’entra un ca… con noi e con la nostra cultura con decine di tristi caddozzoni e risse tra gaggi. Anfiteatro Romano abbandonato chiuso. Turisti sconcertati. Cagliari è una bellissima città..il Comune la sta pure migliorando esteticamente.. ma una Ferrari non è solo carrozzeria.. e non può andare sempre in retromarcia. Fine grande storia triste”.


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