Celestino Tabasso: “Vedrete che il giornalismo sardo si riprenderà”

“Il Giornalismo in Sardegna non sta bene, perché la crisi economica si sente, hanno problemi le tv, i giornali e tutti i giornalisti. Ma ci sarà sempre bisogno di editoria e di informazione, vedrete che il settore si riprenderà”. Parole di speranza da parte di Celestino Tabasso, presidente dell’AssoStampa sarda, ospite del salotto di “Effetto Serra”


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“Il Giornalismo in Sardegna non sta bene, perché la crisi economica si sente, hanno problemi le tv, i giornali e tutti i giornalisti. Ma ci sarà sempre bisogno di editoria e di informazione, vedrete che il settore si riprenderà”. Parole di speranza da parte di Celestino Tabasso, presidente dell’AssoStampa sarda, ospite del salotto di “Effetto Serra – il talk show sul Social”, in diretta sulla fan page di Cagliari Online.

 Tabasso ha elogiato comunque l’importanza delle testate online nel mondo dell’informazione, per “il pluralismo che rappresenta”. “Quello che ci differenzia rispetto al resto d’Italia – ha detto – è che in Sardegna i giornalisti sanno fare i giornalisti, mentre gli editori non sempre sanno fare gli editori, e che vorrebbe dire farsi carico della funzione sociale, e fare impresa”. Per il numero uno del sindacato sardo dei giornalisti esistono alcuni editori che “scaricano i costi sull’attività pubblica, poi sui lavoratori, e a cascata paga il prezzo la Sardegna”. Il pluralismo arricchisce l’opinione pubblica, e meno male che esiste l’informazione su internet, ha detto. Per questo, ha sottolineato Tabasso, l’auspicio è che la Regione possa “rimodulare il bando per i contributi all’editoria, confermando il buon lavoro delle testate online, e magari aumentando le risorse a disposizione, dando delle “premialità” alle aziende che provvedono alle assunzioni e garantendo alta qualità dei giornalisti che firmano il contratto di lavoro”. L’altra annosa questione è quella dei precari, quale soluzione? Per Tabasso l’ideale sarebbe copiare il modello francese, dove il giornalista non è pagato per singola riga come In Italia, ma pagato a tempo, e costa di più del dipendente. Ecco allora che forse all’azienda la convenienza sarà quella di stabilizzare il precario. Sul fronte anticrisi importanti i numeri: in Sardegna i giornalisti iscritti al sindacato sono il 77%, “numeri che fanno piacere – ha concluso – ma che sono anche un carico di responsabilità”. Intanto il 6 a Cagliari e il 14 a Sassari l’AssoStampa incontrerà gli iscritti per delucidazioni sull’Inpgi e sullo stato di salute dell’Istituto di Previdenza.