Un ricercatore cagliaritano tra i super esperti della sicurezza

Sicurezza informatica, a primeggiare è Marcialis dell’Università cagliaritana


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Gian Luca Marcialis, ricercatore di Sistemi di elaborazione delle informazioni dell’Università di Cagliari, terrà una delle prime relazioni del seminario “Biometria: tecniche, normativa e applicazioni”, al via il primo dicembre, organizzato a Pordenone dal locale Consorzio Universitario e dall’azienda DataSecurity srl. La partecipazione mostra l’altissima considerazione di cui godono a livello nazionale i ricercatori dell’Ateneo di Cagliari impegnati su questo tema, reso ancor più urgente dai recenti fatti di cronaca: il seminario è accreditato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e l’ente organizzatore è partner formativo di figure ministeriali delegate alla stesura di un piano di implementazione di tecnologie biometriche.

 

La relazione di Gian Luca Marcialis verterà proprio su “Le frontiere della sicurezza informatica mediante riconoscimento dei tratti biometrici”. Lo studio dei tratti biometrici per il riconoscimento personale – le impronte digitali, il volto, il passo e perfino il segnale elettroencefalografico – è infatti uno degli argomenti di punta del Pattern Recognition and Applications Laboratory (PRALab) di UNICA (http://pralab.diee.unica.it/it/Biometria), diretto dal prof. Fabio Roli, in cui il dott. Marcialis svolge la sua attività come ricercatore e team leader della Divisione Biometria, con oltre cento pubblicazioni all’attivo fra riviste, atti di conferenze e congressi, capitoli di libro, tutte di impatto internazionale. E’ revisore di progetti, riviste e conferenze internazionali. Svolge inoltre mansioni di coordinamento di attività inerenti progetti di ricerca internazionali pubblici (FP VII/Horizon 2020 – European Union) e privati (Crossmatch) nonché progetti nazionali (PRIN, RAS) e locali (“Giovani Ricercatori”) e di collaborazione con il Raggruppamento Carabinieri Investigazione Scientifiche (RaCIS) di Cagliari. Fra i progetti del PRA Lab nei quali la Divisione Biometria ha avuto un ruolo importante c’è “Tabula Rasa” (https://www.tabularasa-euproject.org/), finanziato dall’UE nell’ambito del VII Programma Quadro (Framework Programme), tanto da meritarsi una parte di rilievo nel servizio realizzato dal canale televisivo Euronews (il servizio è disponibile su: https://youtu.be/OCIBT4L8Kew).

 

Le tecnologie biometriche sono ormai diventate una seria e ragionevole alternativa agli attuali sistemi di identificazione personale basati sul possesso (smartcard) o sulla conoscenza (PIN, password). Questo risultato è stato ottenuto anche grazie all’impulso della ricerca scientifica in seguito all’11 settembre 2001, considerato ormai  un punto di svolta decisiva nell’ambito dello sviluppo dello studio dei tratti fisici, fisiologici e comportamentali dell’essere umano, noti appunto come biometriche o biometrie.

 

Alcune di queste tecnologie stanno diventando familiari al grande pubblico grazie ad iniziative di divulgazione, commerciali e tecnologiche di grande rilievo (si pensi ai riconoscitori di impronte e volti su laptop e telefoni cellulari). Anche l’Italia, da sempre un po’ più cauta nell’applicazione di questi sistemi, si sta lentamente adeguando grazie ai più recenti documenti pubblicati dall’Autorità Garante della Privacy. Conoscere e investire su queste tecnologie non è soltanto un “gioco accademico”, ma può diventare concreta opportunità per l’avanzamento scientifico-tecnologico del Paese.


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