Massidda si candida alle Europee e poi lancia la sfida a Zedda?

L’ex presidente dell’Autorità Portuale potrebbe candidarsi alle prossime elezioni europee: sarebbe il banco di prova in vista delle comunali del 2016, nelle quali potrebbe essere il grande avversario di Massimo Zedda


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“I sardi hanno il diritto di essere rappresentati in Europa da propri parlamentari”. Parole di Piergiorgio Massidda, Forza Italia, e presidente di Cagliari Free Zone,  che sui social network rispolvera  l’annoso problema dell’accorpamento del collegio sardo con quello siciliano. Una presa di posizione che fa presagire una sua possibile candidatura alle prossime elezioni europee del 22-25 maggio 2014, in attesa di lanciarsi nella campagna elettorale come futuro sindaco di Cagliari. 

“Mi sento frustrato – scrive Massidda su Facebook – perché pur facendo grandi battaglie in parlamento non sono mai riuscito ad ottenere lo scorporo del collegio sardo da quello siciliano alle #elezionieuropee. La Sicilia ha il triplo della nostra popolazione e vota in maniera più convinta, certa di eleggere i propri rappresentanti, la Sardegna no. I nostri parlamentari siedono a Bruxelles grazie a colpi di fortuna nella ripartizione dei seggi o grazie alle dimissioni di colleghi di partito. Ma in Europa si decide per il nostro futuro. I parlamentari sardi possono aiutare la Sardegna a uscire dalla crisi e creare posti di lavoro per i nostri giovani. Fa bene chi propone lo scorporamento del nostro collegio da quello siciliano e la cancellazione del meccanismo che penalizza sistematicamente la Sardegna. Sono riuscito di recente, seppur in ‘Zona Cesarini’, grazie anche all’impegno dell’onorevole Giommaria Uggias (a lungo unico parlamentare sardo) a far rientrare il porto di Cagliari nelle autostrade del mare che porteranno milioni di euro di finanziamenti europei. È stato inoltre un colpo di fortuna che al termine dell’iter legislativo sia entrata Francesca Barracciu a rafforzare il peso della Sardegna nella UE. Per la prossima legislatura invece rischiamo di non avere rappresentati sardi a Bruxelles, e di avere una disaffezione al voto fortissima. È tempo di far sentire la voce unita dei sardi a difesa della nostra terra”. (foto di Piero Marconcini)