Cagliari, valzer della crisi in viale Trieste: “Zedda, la città non ha una sua dignità”

“Tante attività aprono, ma contemporaneamente molte altre muoiono e a rimetterci sono i privati”. Così Daniela Vitellaro, 27 anni, lavoratrice in una rivendita di prodotti e servizi per cellulari: “Sindaco, non copiare Barcellona o Lisbona. Noi commercianti sopravviviamo senza nessun aiuto”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Viale Trieste anno 2018, lo scenario è desolante. Due anni fa Daniela Vitellaro, insieme a un ragazzo, decide di aprire un’attività commerciale incentrata sulla telefonia. Ventiquattro mesi dopo, non ci ha pensato due volte prima di dare il suo consenso alla lettera-sos inviata al Comune, destinatario il sindaco Massimo Zedda: “Il viale sta venendo un po’ rivalutato solo grazie ai privati, ma per attività nuove che aprono ce ne sono altre che muoiono”. Solite lamentele da commerciante? Non proprio, almeno stando all’analisi della ventisettenne: “C’è il disagio dei parcheggi, ma è soprattutto una questione di qualità. L’asfalto è dissestato dalle radici, diventa impossibile non solo circolare con l’automobile ma anche a piedi. Da poco una signora è caduta ed è stata subito soccorsa da alcuni miei colleghi, ma è capitato anche altre volte di assistere a degli infortuni”, sostiene la Vitellaro.
La commerciante “osserva”, a distanza, altre zona della città: “Il Corso è stato riqualificato, idem l’area del porto, ma questi interventi vanno estesi a livello globale”. E, se è vero che c’è pure la grana degli incidenti automobilistici, “soprattutto quando piove”, la giovane lancia anche un suo messaggio personale al sindaco: “Zedda, hai fatto alcune cose buone per Cagliari ma la città, in generale, ha perso carattere. Non serve copiare Barcellona, Lisbona o Parigi, o imitare chissà quale città europea. Devi dare alla città una sua dignità”.


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