Cagliari, sulla movida residenti esasperati: “Sembra di abitare dentro un’autostrada”

Marina e Stampace, ecco i due rioni tenuti “sotto scacco” dalla vita notturna. Il comitato “Rumore no grazie” ricevuto per la prima volta dal Comune: “Le assessore Ghirra e Cilloccu non hanno aperto bocca. Decibel aumentati e cittadini disperati, abbiamo mandato 200 email ma il sindaco non ci ha mai risposto”


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di Paolo Rapeanu

La battaglia infinita di una parte dei residenti dei rioni storici di Marina e Stampace – quartieri nei quali ma movida è ormai di casa da anni – va avanti, e nel mirino finisce, per l’ennesima volta, il Comune. I rappresentanti del comitato “Rumore no grazie” sono stati accolti e ascoltati durante la commissione Urbanistica, il 30 luglio scorso, per fare il punto della situazione sul Piano di risanamento acustico prodotto dall’amministrazione comunale. Ma, per il comitato, il piano è da bocciare senza appello. “Di inquinamento acustico vi faremo morire. Questo è il messaggio chiaro ed esplicito contenuto nella proposta di Piano di risanamento acustico presentato dalla Giunta al Consiglio comunale di Cagliari. Abbiamo respinto il piano”, spiega Enrico Marras, della delegazione del comitato, “nell’ audizione con la commissione Urbanistica che ne ha avviato l’esame e con la presenza muta delle assessore Ghirra e Cilloccu che, ancora una volta, non sono riuscite ad entrare nel tema”.
I residenti sventolano numeri e dati che, a detta loro, sono allarmanti: “Il Piano di risanamento attraverso sconcertanti percorsi giunge a conclusioni assurde, come la proposta di innalzare di dieci decibel (da 50 a 60) in fascia oraria notturna l’impatto acustico con cui tormentare l’esistenza, la vita e le notti dei residenti di Stampace e Marina. Ma una soluzione così sconsiderata fa a pugni con la legislazione sanitaria in materia di inquinamento acustico, che la vieta nel modo più assoluto”. Durante il suo intervento in commissione, Marras pone l’accento sul fatto che “il nuovo Piano aggrava la situazione, vengono aumentati i valori dei decibel utilizzando la normativa prevista per autostrade e applicandola alla città, è vietato dalla legge”.


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