Cagliari, studenti in piazza contro l’alternanza scuola-lavoro: “E’ sfruttamento”

Per la mattina di venerdì 13 ottobre è stato organizzato dall’Unione degli Studenti (UdS) un corteo che partirà alle 9:00 da piazza Repubblica a Cagliari.


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Gli studenti l’avevano detto: l’alternanza scuola-lavoro non può essere sinonimo di sfruttamento. A due anni dall’approvazione della Buona Scuola il bilancio è negativo: la dispersione scolastica non diminuisce, studiare è sempre più un lusso che le famiglie non possono concedere ai propri figli, mancano investimenti seri sull’edilizia scolastica e l’alternanza scuola-lavoro si è mostrata per quello che è, un favore alle grandi aziende e un’esperienza che ha poco a che fare con la formazione degli studenti. Le richieste dei ragazzi sono chiare: l’alternanza non è un progetto da eliminare, ma va sicuramente cambiato.

Per la mattina di venerdì 13 ottobre è stato organizzato dall’Unione degli Studenti (UdS) un corteo che partirà alle 9:00 da piazza Repubblica a Cagliari.

“Non vogliamo abolire l’alternanza – ha spiegato il coordinatore regionale dell’UdS Francesco Ara – pretendiamo però che gli studenti vengano coinvolti nelle decisioni che li riguardano. Vogliamo poter decidere quali progetti sono validi e rispettano le nostre esigenze formative”.

Ad oggi i percorsi nelle aziende coinvolgono tutti gli alunni che frequentano le scuole superiori al terzo, quarto e quinto anno e sono previste 200 ore nei licei, 400 ore negli istituti tecnici e professionali, obbligatorie per ogni studente, senza che venga garantita partecipazione gratuita ai progetti, ai quali in molti non partecipano per motivi economici.

“Vogliamo che i nostri diritti vengano rispettati, a tutti deve essere garantita la gratuità dei progetti. Nelle nostre scuole vogliamo che vengano approvati uno Statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza e vogliamo che le aziende e gli enti coinvolti nei progetti rispettino un Codice etico” ha detto Riccardo Murgia dell’UdS Cagliari.

Per il 13 ottobre gli studenti propongono non solo un corteo ma lo “sciopero alla rovescia”: in tutta Italia si boicottano gli attuali progetti di cattiva alternanza ma verranno promossi contemporaneamente dei momenti di confronto tra i ragazzi per proporre dei progetti alternativi che possano rispondere alle loro esigenze formative.

(redazione online/ f.m)