Cagliari, adesso devi fare attenzione a Strakosha, Lukaku e Milinkovic Savic

Buttandola sullo scherzo sono sei anni che i biancocelesti ce le suonano e ogni volta c’è di mezzo il fattore K


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Diego Lopez contro la Lazio sosterrà un vero e proprio battesimo di fuoco. Non solo per lo splendido stato di forma della squadra di Simone Inzaghi che vince a mani basse dappertutto. Sia in casa dei campioni d’Italia della Juventus, che in Europa League quando scende in campo con cinque o sei riserve. E neanche per lo strepitoso stato di forma di Ciro Immobile, il bomber che segna alla media superiore di un gol a partita. No, il nuovo tecnico del Cagliari dovrà fare attenzione in particolar modo a tre biancocelesti: Strakosha, Lukaku e Milinkovic Savic. Per quale motivo di grazia? Presto detto: nelle ultime sei trasferte all’Olimpico il Cagliari le ha prese regolarmente di santa ragione, addirittura di goleada nelle ultime occasioni conclusesi sul punteggio di 4-2 e 4-1. E andando a curiosare nel tabellino dei marcatori si scopre che nelle ultime cinque volte c’è stato uno con la K nel nome: Keita nel 4-1 dell’anno scorso, Klose (2 volte) nel 4-2 del 2014-15, ancora un gol di Klose nel 2-0 del 13-14; un anno prima aveva siglato Konko  e finì 2-1; nel campionato 11-12 decise persino il rude Diakitè (1-0), che poi avrebbe giocato per poco tempo in rossoblù. Nel sesto ko consecutivo, che poi in realtà è il primo dei sei perché risale al campionato 2010-11, la Lazio si impose 2-1 e i marcatori furono Floccari e Mauri. Nessuna K di mezzo direte voi attentissimi lettori. Però guardando bene, quel giorno Floccari sostituì all’ultimo momento il centravanti Libor Kozak che si era infortunato proprio alla vigilia. Detto K2 non solo per le due K nel nome ma anche per la stazza. Evidentemente tanto bastò perché Floccari diventasse Flokkari e il Cagliari andasse incontro al suo destino avverso con le K. Motivo per cui anni dopo, la cosa non vi sarà sfuggita, la società interruppe il rapporto con la nota marca Robe di K per l’attrezzatura sportiva. E a questo punto verrebbe da dire con espressione datata e ormai desueta: è proprio roba da chiodi!


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