Cagliari, Roberto Porrà nuovo presidente del Ctm: esplode la polemica politica

Avvocato, primo dei non eletti Psd’Az, entra nel cda e diventerà il numero uno di viale Ciusa. Murru, conserverà la carica di direttore generale. Opposizione scatenata. Massidda: “Se quella di Berlusconi era compravendita di voti come la chiamate questa?” La ricostruzione di Chessa sul giro di poltrone al Comune


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Roberto Porrà, avvocato, primo dei non eletti nel Psd’Az entra nel cda del Ctm e probabilmente diventerà il nuovo presidente dell’azienda di viale Ciusa. Roberto Murru, lascerà la presidenza, ma conserverà la carica di direttore generale.

Gli altri nomi del consiglio di amministrazione di viale Ciusa: Barbara Manca, ingegnere trasportista, vicina al presidente del consiglio comunale Guido Portoghese, Antonella Loddo, avvocato, vicina al capogruppo Pd in consiglio comunale Fabrizio Rodin e Renato Lai, coordinatore cagliaritano del Partito dei Sardi. Confermato Giancarlo De Campus, in quota comune di Quartu.

Ora, secondo Chessa, segretario cittadino Psd’Az, ed ex assessore ai Lavori pubblici prima che Zedda lo cacciasse in seguito all’accordo nazionale tra Lega di Salvini e Quattro Mori, la nomina di Porrà chiude in cerchio aperto col suo allontanamento in giunta, proseguito col rimpasto nell’esecutivo e concluso con le nomine al Ctm.

Secondo Chessa la trama dietro questo giro di poltrone negli ultimi mesi è questa: l’accordo elettorale tra Zedda e Psd’Az per le elezioni al comune di Cagliari, prevedeva, in caso di vittoria, che ai sardisti spettassero due assessorati e tutto il Ctm (presidenza e direzione generale), ma al momento di riscuotere tra il sindaco e i sardisti si sarebbe rotto qualcosa. Secondo Chessa il primo cittadino si trovava in difficoltà nel gestire le richieste che arrivavano contemporaneamente dai sardisti e dalle varie correnti del Pd. I Quattro Mori chiedevano che la presidenza del Ctm andasse a Cristian Stevelli, mentre il Pd (almeno la corrente vicina a Soru) voleva la conferma di Roberto Murru.

In questa fase di stallo, stando alle accuse del segretario cittadino sardista, è avvenuta la rottura tra sindaco e  Psd’Az e l’allontanamento di Chessa stesso dalla giunta. Il partito di Solinas si aspettava che il gruppo sardista in aula prendesse posizione contro il primo cittadino e passasse all’opposizione, ma 3 consiglieri su quattro sono rimasti fedeli alla maggioranza, formando il nuovo gruppo degli Autonomisti per Lussu (nel frattempo espulsi dal Psd’Az) che, sempre secondo Chessa, avrebbe poi sostituito il Psd’Az nelle trattative per le nomine.

Le cronache raccontano che mesi dopo la rottura con Chessa Monia Matta ha avuto la facoltà di indicare un assessore (Roberto Marras alle Politiche sociali) e Aurelio Lai e Franco Stara i due segretari di Marras (Erriu e Pilloni) e Roberto Porrà (primo dei non eletti Psd’Az) ha avuto la poltrona nel cda del Ctm (non certo su incarico dei Quattro Mori ormai in guerra aperta con Zedda) e diventerà il nuovo presidente dell’azienda. Secondo Chessa tutti questi avvenimenti sono in stretta relazione.

Intanto i due assessorati del Psd’Az (Secchi e Gianni Chessa) sono finiti agli Autonomisti per Lussu (Marras) e al Pd (Maurizio Chessa, vicino alla corrente del segretario cittadino Nicola Montaldo che rivendicava maggior rappresentatività dopo il successo della propria corrente alla segreteria cittadina) che ha così recuperato un posto nell’esecutivo di Zedda. Il sindaco dunque, fatto fuori Chessa, avrebbe così risolto a stretto giro tutti i principali problemi della maggioranza.

Ma la nomina di Porrà ha scatenato l’opposizione che aspettava al varco la nomina. “Non discuto le persone ma mi chiedo che competenze abbiano Porrà e Loddo in materia di trasporti”, si domanda Piergiorgio Massidda, consigliere comunale #Cagliari16, “l’obiettivo era tenere Murru al Ctm e levare un assessorato al Psd’Az: fatto. Chessa parla di “compravendite”. Si scandalizzavano tutti di Berlusconi: e questo come lo chiamate?”

“Non discuto sui poteri in capo al sindaco, in quanto stabiliti dalla legge”, spiega Alessio Mereu, capogruppo Fdi, in consiglio comunale, “mi domando invece quali competenze tecnico professionali possono essere collegate al ruolo o alla qualità dell’incarico. E quali siano le ragioni più profonde che hanno ispirato tale scelta e che personalmente mi sfuggono. E poi quali programmi e progetti si possono collegare in termini coerenti a questo tipo di scelta”.


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