Cagliari, l’sos dei ciclisti: “Percorsi spezzettati, le auto devono stare fuori dalla città”

Pezzi di piste dal centro alla periferia, ma manca un unico collegamento. Virgilio Scanu, presidente della Fiab Cagliari, è netto: “L’amministrazione deve scegliere, premiando noi ciclisti e penalizzando chi si sposta con le auto che, gradualmente, devono essere utilizzate il meno possibile in città”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA. Siete d’accordo?


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Gli ultimi chilometri ciclabili a Sant’Elia, dentro il neonato primo lotto del Parco degli Anelli. Ancora prima, il progetto della corsia dedicata in viale Sant’Avendrace e le porzioni già esistenti un po’ ovunque, dal centro alla periferia: “Ma quello che manca è l’effettivo raccordo di tutto il sistema della mobilità ciclistica, a Cagliari siamo ancora molto lontani, direi fermi”. Così Virgilio Scanu, il “capo” dei ciclisti cittadini – è il numero uno della Fiab Cagliari, realtà che conta centinaia di iscritti -. “Ci sono le zone 30 che vanno benissimo, lì possiamo passare, ma al Poetto così come nella stessa Sant’Elia, una volta che si esce dal percorso ciclabile si finisce sulla strada. Il ponte ciclopedonale a Sant’Elia, approvato e appaltato nel 2014 non c’è ancora, i lavori sarebbero dovuti partire lo scorso settembre”.

Per Scanu “tutti i rioni devono essere collegati, da Mulinu Becciu a Pirri. Bisogna accelerare per realizzare un progetto” che garantisca “interamente la ciclabilità, che va poi inserito nel contesto della Città Metropolitana”. E per la fetta di automobilisti pronti a storcere il naso? “Parliamo di integrazione, devono capire che il sistema dev’essere la mobilità assicurata per tutti. L’amministrazione deve fare delle scelte”, e l’augurio è che sia premiata “la mobilità sostenibile, la ciclabilità, è da incentivare per mille motivi”, mentre “la carrabilità delle auto private va penalizzata, attraverso un sistema di parcheggi e diversi modi. Si deve capire che le auto devono, gradualmente, restare fuori dalle città e essere utilizzate il meno possibile”.


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