Cagliari, l’incubo talassemici in ospedale: “Noi malati, sfrattati dopo 30 anni”

Talassemici cagliaritani sfrattati dopo 30 anni e trasferiti in Pediatria: “Siamo costretti a condividere la struttura medica con i bambini, gravissimo perché loro dovrebbero avere un reparto tutto loro, per affrontare serenamente le terapie e gli esami. I nostri medici sono dei pediatri,non ematologi, epatologi o geriatri. Questo trasferimento, se davvero indispensabile, non andava forse strutturato in maniera più razionale? Il personale medico e paramedico cerca di imporci delle regole per noi inaccettabili”


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C’è molta maretta tra i vari piani dell’ospedale Microcitemico. Nella struttura sanitaria specializzata, anche, nelle cure dei pazienti talassemici, scorre abbastanza veleno. Quello della polemica. Un gruppo di pazienti scrive una lettera molto dura, puntando il dito contro il trasferimento, da un reparto a un altro. “Il 17 novembre scorso siamo stati spostati in Pediatria. Gli spazi sono esigui e siamo costretti ad effettuare i doppi turni”. Tutto questo perché “i dirigenti dell’Azienda ospedaliera Brotzu hanno deciso di sfrattarci da quella che è stata, per più di 30 anni, casa nostra”. Cioè il reparto day hospital degli adulti. “Siamo costretti a condividere la struttura medica con i bambini, gravissimo perché loro dovrebbero avere un reparto tutto loro, per affrontare serenamente le terapie e gli esami. I nostri medici sono dei pediatri”, così prosegue la lettera, “abbiamo necessità di essere seguiti da ematologi, epatologi e, a breve, almeno per alcuni, da geriatri. Questo trasferimento, se davvero indispensabile, non andava forse strutturato in maniera più razionale? Il personale medico e paramedico cerca di imporci delle regole per noi inaccettabili”.
Sul tema interviene anche la onlus Thalassa Azione. Il suo presidente regionale, Ivano Argiolas, da un lato riconosce come corrette le lamentele di un gruppo di talassemici e dall’altro invita alla pazienza: “Con il trasferimento provvisorio si va incontro a disagi, legati soprattutto alla mancanza di spazio. Per eseguire i lavori di ristrutturazione radicale dobbiamo affrontare qualche sacrificio, certi che saremo ripagati a lavori ultimati. Per anni abbiamo denunciato che i primi due piani del vecchio reparto non erano più in grado di offrire una buona qualità di assistenza”, spiega Argiolas, “presto potremo gioire perché avremo una struttura moderna e a norma. Abbiamo un tavolo tecnico con l’assessorato regionale della Sanità legato alla questione dei medici con formazione pediatrica, stiamo chiedendo figure specifiche a seconda di età ed esigenze dei pazienti”.
Si accoda Matteo Pusceddu, presidente di Thalassa Azione Cagliari: “I lavori ci permetteranno di essere seguiti in un unico reparto sviluppato su tutto il secondo piano. L’ala nuova, in cui siamo attualmente, occupa poco meno della metà dello spazio che verrà dedicato al nostro reparto, una volta conclusi i lavori. Oltre 500 sardi trasfusione dipendenti, da tutta l’Isola, si recano per le proprie cure di routine nel reparto di Talassemia. È capibile che acluni pazienti, magari dopo un lungo viaggio, si trovino in difficoltà con questa temporanea organizzazione. Il personale sta facendo un grande lavoro e grandi sacrifici, esattamente come i pazienti, per fornirci un livello eccellente”.


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