Cagliari, licenziati 18 operai della raccolta rifiuti: “Cosa diamo da mangiare ai nostri figli?”

Protesta sotto il Comune per i lavoratori della De Vizia “sbattuti fuori dopo anni di duro lavoro. Zedda ci aveva promesso una risposta che non è arrivata, resteremo qui sino a quando non arriverà una soluzione. Senza stipendio le nostre famiglie sono al collasso”


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Una risposta sarebbe dovuta arrivare entro venerdì scorso: “Ma dal Comune abbiamo ricevuto solo silenzio, e adesso resteremo accampati qui sotto sino a quando non arriverà una soluzione”. Riesplode la protesta di diciotto operai della raccolta rifiuti. La “mazzata”, per loro, è arrivata a fine anno: “Dopo anni di lavoro e con ben oltre trentasei mesi di attività certificata, siamo stati messi alla porta all’improvviso”, raccontano gli operatori. Gli striscioni appesi sotto i portici davanti all’entrata del Comune lasciano poco spazio all’interpretazione: “Dieci anni di soprusi, siamo uomini e non numeri. Meno lavoro uguale meno dignità”. Indossano tutti i gilet fosforescenti arancioni con il logo della ditta, e promettono battaglia.
“Sono sposato e ho una figlia di ventotto anni disoccupata, Zedda ci ha fatto una promessa, ovvero interessarsi del nostro caso chiamando la ditta, ma non c’è stata ancora nessuna risposta”, spiega Giampaolo Viola, 58 anni, “staremo qui sotto a protestare sin quando non saremo assunti di nuovo, abbiamo superato di molto i trentasei mesi necessari per la stabilizzazione”. Gli fa eco Marco Marini, 36enne cagliaritano: “Ho una moglie e due figli piccoli, senza i 1100 euro di stipendio è un macello. La disoccupazione è agli sgoccioli, visto che sono stato messo alla porta da settembre scorso”.