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Sceglie il tema caldissimo della sanità in Sardegna il candidato alla carica a di presidente della Regione dei grillini, Francesco Desogus. Nella sala Search di via Roma un centinaio tra attivisti e curiosi ascoltano critiche e ricette del 58enne pentastellato: “Pigliaru ha agito in modo ragionieristico sulla sanità, lo sanno bene i sardi che vivono nei piccoli centri. Tutto per cercare di combattere quel deficit strutturale che ormai si trascina avanti da anni”. In Regione non c’è un solo consigliere grillino, a Cagliari sono due e sono visti, da qualche attivista, come troppo “morbidi” verso Zedda: “Su alcuni temi c’è una sorta di dialogo, ma i nostri due portavoce sui problemi sono sempre puntuali”, sostiene Desogus. E parte l’infilzata a Zedda: “Sul San Giovanni di Dio il dibattito è aperto da settimane, lui con un botta e risposta ha dato la soluzione più logica, ma siamo in campagna elettorale e queste conferenze stampa”, per quanto fatte insieme all’Università, “non danno certezze”.
Capitolo lavoro, Desogus è netto: “Basta con un certo tipo di industria, bisogna rivalutare l’artigianato e l’agricoltura, abbiamo tanti ettari abbandonati. I nostri prodotti, poi, vanno esportati sennò il Pil non cresce, per far ciò bisogna lavorare sulla continuità delle merci”. A Roma il Movimento 5 Stelle governa con la Lega: “Solo perché sennò si sarebbe dovuti tornare alle urne, si tratta di un’assunzione di responsabilità e tutto ciò che c’è nel contratto di governo viene fatto. Non è nella nostra natura stringere alleanze”. Nessuna paura nell’essere stato una “scelta di ripiego” dopo il passo indietro di Mario Puddu, anzi: “Ho vinto per pochi clic, la dialettica all’interno del nostro movimento è importante, è un bene che ci sia. Non ho paura degli altri candidati, noi siamo altro, siamo il vero cambiamento”.