Cagliari, il dramma dei lavoratori delle pulizie: “La Regione ci taglia ore, siamo i nuovi precari”

Meno ore di lavoro e addio a circa 200 euro al mese in busta paga, esplode la protesta dei lavoratori delle pulizie dell’agenzia regionale Laore: “Assurdo, ci pagano di meno ma pretendono pure servizi in più”


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di Paolo Rapeanu

Meno 22 per cento di ore al mese e busta paga, di conseguenza, più leggera. A Cagliari esplode una nuova protesta nel mondo del lavoro, stavolta tocca ai lavoratori e lavoratrici nel settore delle pulizie presso l’agenzia regionale Laore. “Dallo scorso primo agosto c’è un nuovo appalto, che taglia le gambe ai lavoratori, tredici tra uomini e donne che prestano servizio da tanti anni”, spiegano i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. I conti sarebbero presto fatti: la paga, in modalità di lavoro part time, era di circa 600 euro, e adesso sarebbe crollata a quattrocento.

“Si parla tanto di lotta al precariato, invece la Regione fa l’esatto opposto, creando nuove possibili situazioni di difficoltà per dei lavoratori sardi”, spiega Nella Milazzo, della Filcams Cgil, “sono uomini e donne che, da qualche giorno, si trovano a dover battagliare per i loro diritti, con Laore che non vuole manco riceverci. È Vergognoso”. Rincara la dose Roberta Serra, della Pisascat Cisl: “Siamo al paradosso, questi lavoratori prendono molti meno euro in busta paga perché fanno meno ore ma, contemporaneamente, gli vengono richiesti maggiori servizi. Stiamo rasentando lo schiavismo”. Cagliari Online ha raccolto le testimonianze di alcuni dei lavoratori in lotta, le loro storie si possono leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito preprod.castedduonline.localmente.it


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