Cagliari, il giallo del tubo rotto a Castello: cittadini infuriati con Abbanoa

Il giallo del tubo ottocentesco sostituito ieri da Abbanoa tra via Genovesi e Santa Croce, non piace agli abitanti del Castello di Cagliari. “Nonostante si stia spopolando, Casteddu non viene neanche considerato quando viene sospesa l’erogazione dell’acqua, e c’è chi pensa a chiedere i danni a fronte dei disagi”.


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Il giallo del tubo ottocentesco sostituito ieri da Abbanoa tra via Genovesi e Santa Croce, non piace agli abitanti del Castello di Cagliari. “Nonostante si stia spopolando, Casteddu non viene neanche considerato quando viene sospesa l’erogazione dell’acqua, e c’è chi pensa a chiedere i danni a fronte dei disagi”.
Alla chiosa di Diego Belfiori, Castellano doc, seguono le lamentele di chi, infatti ieri mattina a Castello, è rimasto senz’acqua. UN BEL DISAGIO durato 6 ore almeno, che dal buon primo mattino si è protratto al pomeriggio. Conseguenze? In tanti senz’acqua, attività commerciali chiuse: pranzi in ristorante compresi; un vero “toccasana” per la fase di avvio della stagione turistica a Castello.
Nella serata di ieri si è saputo che la Società Abbanoa, per ultimate i lavori di sostituzione delle vecchie e oramai arrugginite condotte, dunque per allacciare le nuove tra via Genovesi e l’impianto sotterraneo del rione, ha dovuto – per forza di cose – sospendere  l’erogazione dell’acqua. Come dire: stiamo lavorando per voi.
Ma nessuno ha pensato per davvero ai residenti?
È questa una domanda ricorrente tra chi abita o lavora nel quartiere nobile della città. Nei bar di Castello si è parlato anche di questo oggi.
Sarebbe bastato un avviso nelle cassette postaliinsomma mettere un cartello per avvisare residenti e commercianti” ipotizza Danilo, titolare del Bar Libarium di via Santa Croce. “Vero è che ieri  – prosegue – siamo rimasti tutto il giorno senz’acqua e non abbiam potuto lavorare”.
CHIUSI, assieme al Libarium, anche il ristorante Pani e Casu, S’Isula, e così altre attività a due passi dalla  Torre dell’Elefante, ancora avvolta dai teli per un restauro assai discusso.
In un locale in fase di ristrutturazione (accanto al civico 7), l’acqua si sarebbe “assentata” dalle ore 9, come un fulmine a ciel sereno: “senz’acqua abbiam dovuto sospendere i lavori e nessuno ci ha avvisato”.
“Non ci vengano a dire che per sapere del distacco dell’acqua di ieri, per chissà quale oscuro motivo, è necessario visitare il sito del gestore, o di Abbanoa – afferma un anziano castellano – bastava un cartello affisso qualche ora o giorno prima per far organizzare i residenti. Quando esisteva su banditori si stava meglio. Oggi accadono cose sempre più strane a Castello, che non si capisce più un tubo”.


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