Cagliari, gara di solidarietà vinta: i volontari riportano la cagna Dora a signor Marino

Gioia incontenibile per Marino Farris, 51enne invalido cagliaritano, costretto a vivere in un container in viale Marconi nel silenzio delle istituzioni: una delle sue cagne è stata salvata e curata dai ragazzi della onlus “Soccorso in mare 4 mori Sardegna”. GUARDATE il video


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Di Paolo Rapeanu

“La mia bambina è tornata a casa”: non sta nella pelle Marino Farris, quando la sua cagna Dora scende, con tanto di maglione arancione attorno al corpo, dal furgoncino della onlus “Soccorso in mare 4 mori Sardegna”. Silvia Sorrentino, la presidentessa, ha dato vita a una gara di solidarietà, “raccogliendo fondi con la vendita di calze della Befana”. Obbiettivo: riuscire a curare e sterilizzare una delle cagne di signor Marino. Settimane di attesa, poi la fantastica notizia: l’operazione è andata a buon fine – grazie al grande cuore di tanti cagliaritani e sardi – e Dora è potuta ritornare dal suo padrone, che la coccola e la protegge, combattendo da solo in quella landa desolata nella quale, il destino, dieci anni fa ha voluto che diventasse, fino a chissà quando, la sua “casa”. “Ci prendiamo cura degli animali indipendentemente dalla storia del proprietario, spesso diamo vita a queste raccolte di fondi. Quando ci è possibile portiamo acqua e crocchette anche agli animali di Marino”, aggiunge Alessandro Liori, un altro dei volontari della onlus.
Noi di Cagliari Online abbiamo raccontato la storia di Marino, intervistandolo: “Chiedo un aiuto, sono invalido e sono anche disposto a lavorare, ma mi serve un tetto”. Nonostante le mille difficoltà, e potendo contare solo su 290 euro al mese di pensione, la gioia per aver potuto riabbracciare uno tra i pochi esseri che gli garantiscono una fedeltà assoluta è stata davvero tanta. Ci sono stati lunghi istanti di commozione, e signor Marino ha ringraziato gli “angeli salvatori” dei suoi animali. Diventando, almeno in parte, anche un po’ i suoi nuovi “angeli”. Nell’attesa di un “miracolo” da parte di quelle stesse istituzioni chiamate in causa da Marino.


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