Cagliari, fuori tutti i poveri dal centro di solidarietà: “Andremo a vivere sotto il ponte della Scafa”

Disperazione e lacrime dentro la struttura di viale Sant’Ignazio, cento persone non sanno dove andare a ripararsi dal 28 settembre. Tra loro disabili e malati di tumore: “Nemmeno le bestie vengono trattate così, questo è il nostro unico rifugio. Il Comune ci sta sfrattando, qualcuno di noi si è già ‘prenotato’ una panchina”. GUARDATE il VIDEO ESCLUSIVO


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Il sipario sta per calare, tra i piani del centro di solidarietà di viale Sant’Ignazio i giorni corrono a velocità doppia. Ventotto settembre 2018: ecco la data “maledetta” scelta dal Comune. Le lettere sono già arrivate, tutti gli ospiti le hanno ricevute nel cuore della notte tra venerdì e sabato scorsi. E adesso, che fare? Niente: il Comune ha proposto dei percorsi alternativi, ma loro – anziani invalidi, coppie senza lavoro, papà separati ed ex detenuti che si sono rimessi in riga – hanno la paura folle di dover dormire guardando le stelle. Cioè all’aperto, sopra una panchina o chissà dove. Ogni caso è diverso, dietro c’è una storia di difficoltà e sofferenza che fa rumore tanto quanto “il silenzio da parte della politica”, così dice ogni ospite del centro.
Ci sono Manuele e Samuela, fidanzati e uniti da un legame d’amore fortissimo: lei è disabile grave, lui non ha un lavoro: “Dove andremo a finire? Perché nessuno ci dice nulla?”. Rino ha 64 anni e, dopo il lavoro perso a causa di un fallimento, ha trovato tetto, letto e cibo proprio al centro di solidarietà: “Andrò a prenotarmi una panchina, la numero tre è la mia”, dice, con un sorriso gonfio di amarezza. Leo ha un passato difficile, fatto di carcere e disoccupazione: “Zedda non è mai venuto qui, l’ho pure votato. Chi mi darà un’altra sistemazione? Non siamo scarti della società, ma esseri umani come tutti”. Ancora: C’è Giulio, sessantottenne malato che scoppia in lacrime: “Andrò sotto il ponte della Scafa”, e Carlo, 63enne senza lavoro e con un tumore: “Qui sto bene, meglio che stare in strada”. Cagliari Online ha raccolto le loro testimonianze, le loro storie si possono leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito preprod.castedduonline.localmente.it .