Cagliari e hinterland, la finanza sequestra oltre 21 mila sacchetti di plastica fuori legge

Multe fino a 25 mila euro per 4 imprese che si occupano della distribuzione all’ingrosso delle buste non a norma


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Nei giorni scorsi i militari del Gruppo di Cagliari hanno concluso un servizio in materia di sicurezza sui prodotti, finalizzato a riscontrare il corretto adempimento, nel territorio isolano, della normativa afferente il commercio dei sacchetti di plastica al fine di verificarne la conformità alle norme vigenti in tema di biodegradabilità e compostabilità. I controlli, immediatamente attivati già dai primi giorni di questo mese, hanno riguardato quattro imprese che si occupano della distribuzione all’ingrosso di sacchetti di plastica ed altri materiali per imballaggio, nei comuni di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Monserrato, Uta.

Le stesse sono risultate detenere, per la vendita, sacchetti di plastica non conformi alla normativa vigente prevista dal decreto legislativo 152/2006 (recante Norme in materia ambientale), in quanto privi dell’indicazione del produttore e, soprattutto, perché realizzati con plastica non biodegradabile/compostabile. Com’è noto, l’utilizzo dei sacchetti di plastica ha subito recentemente una significativa restrizione e l’attuale normativa si ispira ad maggiore lotta all’inquinamento ambientale, causato dall’eccessivo uso di sacchetti di plastica tradizionale, che l’Unione Europea persegue al fine di proteggere l’ambiente, favorire l’innovazione e creare nuovi posti di lavoro mediante la ricerca di nuovi materiali più compatibili con l’ambiente.

I sacchetti di plastica, infatti, sono uno degli elementi più soggetti a dispersione nell’ambiente, provocando danni ingenti agli ecosistemi ed alle catene alimentari.   Complessivamente i finanzieri hanno sottoposto a sequestro 21.660 sacchetti non a norma e hanno effettuato le contestazioni delle violazioni amministrative che prevedono una sanzione, per ciascun trasgressore, da 2.500 a 25.000 euro.