Cagliari e Diego Lopez, ecco perchè può non essere la soluzione giusta

L’opinione di Mario Puddu: “In una situazione che sta per diventare di emergenza (che ci piaccia o no, siamo a un punto dalla B e domenica giochiamo fuori casa con la Lazio) siamo sicuri che Lopez sia la soluzione giusta? Non solo per il Cagliari, anche per lui stesso”.

di Mario Puddu

A proposito di Lopez.

Quando ieri, dopo la notizia dell’esonero di Rastelli, ho sperato nell’arrivo di un allenatore con certe caratteristiche, di certo non stavo pensando a Lopez.

Sia chiaro, come tutti i tifosi del Cagliari amo Diego Lopez: un tempo l’ho amato come calciatore (che per tanto tanto tempo ha lottato e sudato coi nostri colori, portando anche la fascia di capitano) e ora ovviamente spero possa far bene anche da allenatore, come del resto ha già fatto.

Però mi chiedo: in una situazione che sta per diventare di emergenza (che ci piaccia o no, siamo a un punto dalla B e domenica giochiamo fuori casa con la Lazio) siamo sicuri che Lopez sia la soluzione giusta?
Non solo per il Cagliari, anche per lui stesso.

In questi casi di crisi, con quattro sconfitte consecutive e un gioco espresso piuttosto scadente, avrei voluto un allenatore affermato, autorevole, uno che non deve ancora dimostrare il proprio valore, uno capace soprattutto di togliere possibili alibi e scuse ai giocatori: per capirci, gente come Mazzone, Sonetti, Reja, Ballardini, Delio Rossi, Guidolin e insomma continuate voi, l’elenco è lungo.

Chiarisco che mi piace l’idea di scommettere e di dare una possibilità a un emergente, però dico che questi sono esperimenti da fare con largo anticipo, con molto tempo a disposizione, costruendo la squadra in estate con un minimo di programmazione.
Il Cagliari, nella sua recente storia, lo ha fatto diverse volte e in certi casi con successo: cito come esempio allenatori come Ranieri, Ventura o Allegri, che quando arrivarono a Cagliari erano completi esordienti in Serie A ma che a Cagliari si sono consacrati, non a caso andando poi in squadre con ambizioni superiori.
Anche Rastelli era un esperimento che condividevo: un allenatore giovane, emergente, con cui si è provato a costruire qualcosa d’importante e il cui operato, ci piaccia o no, ha comunque dato i suoi ottimi frutti (promozione e salvezza tranquilla in A).
A me il gioco del Cagliari di Rastelli non piaceva, non l’ho mai nascosto, ma non posso certo dire che la sua sia stata un’esperienza fallimentare, tutt’altro.
Purtroppo anche le grandi storie d’amore possono avere una fine e finiscono perché si è rotto qualcosa.

Detto ciò, poiché per me conta sempre e soltanto il Cagliari, mi auguro che le mie perplessità sul nuovo allenatore vengano spazzate via da buoni risultati, da un Diego Lopez che sprona la squadra e dà gli stimoli che evidentemente Rastelli non riusciva più a dare e mi auguro ancora che lo stesso Lopez trovi proprio a Cagliari (sarebbe magnifico) la consacrazione come allenatore ad alti livelli.

Per concludere:
– avrei preso un allenatore più esperto e già affermato;
– ho il sospetto che il gioco del Cagliari dell’ultimo mese sia stato deludente non solo a causa del mister ma anche, molto probabilmente, a causa del fatto che abbiamo qualche problema di organico.


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