Cagliari, addio al San Giovanni di Dio: “E adesso come faremo per curarci?”

Viaggio tra gli abitanti di Stampace, rione dal quale sta per scomparire l’ospedale-simbolo. Rabbia, tanta rabbia, ma anche preoccupazione: “A due passi da casa, utilissimo per ogni emergenza. Non tutti possono viaggiare fino a Monserrato, questo è un atto di vigliaccheria”


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Il San Giovanni di Dio si prepara, sempre più rapidamente, a diventare “altro”. Cosa, si saprà solo nel futuro. Le discussioni politiche che ruotano attorno alla struttura storica si sprecano. Sullo sfondo, però, ci sono loro: i residenti stampacini. Preoccupati, non poco, nel non avere più un Pronto soccorso quasi dietro l’angolo. In un rione popolato per la maggior parte da ultra 65enni, il dover compiere lunghi tragitti per raggiungere un altro ospedale, o addirittura il Policlinico di Monserrato, suona quasi come un insulto.
“Una scelta sbagliatissima, l’ospedale era un punto di appoggio fondamentale. Adesso dovrò andare più lontano, è un problema soprattutto per mio marito che da poco ha avuto un infarto”, dice Emilia Aresu, 81 anni. “Per un’anziana come me è difficile poter arrivare fino a Monserrato”. Maria Piras, ottantacinque anni e stampacina doc, è netta: “Hanno fatto una vigliaccheria, il mio medico è gia stato trasferito. Se non fosse per mia nipote che mi accompagna non potrei raggiungere gli altri ospedali. Il San Giovanni di Dio che chiude è un danno grave per tutti”.


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