Bolkestein, le spiagge sarde sono salve dalla direttiva che spaventa i balneari

La Fiba Sardegna, presente ieri all’incontro svoltosi a Roma presso l’aula parlamentare dei capigruppo della camera con l’ex commissario europeo Frits Bolkestein esprime grande soddisfazione per le dichiarazioni del padre della Direttiva Servizi Bolkestein “spiagge sono beni e non servizi. La direttiva non va applicata a balneari”


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La Fiba Sardegna, presente ieri all’incontro svoltosi a Roma presso l’aula parlamentare dei capigruppo della camera con l’ex commissario europeo Frits Bolkestein esprime grande soddisfazione per le dichiarazioni del padre della Direttiva Servizi Bolkestein “spiagge sono beni e non servizi. La direttiva non va applicata a balneari”.

È stata accolta con l’ovazione di tutte le imprese balneari, che da anni vivono con l’incubo della direttiva Bolkestein, vista come una tagliola, la notizia data dal padre della direttiva in persona.

Lo stesso ha infatti dichiarato che le concessioni balneari non sono servizi ma beni, e che pertanto la direttiva sulla libera circolazione dei servizi non va applicata alle concessioni delle spiagge.

La buona notizia è stata data nel corso del convegno “L’EURO, L’EUROPA E LA BOLKESTEIN SPIEGATI DA FRITS BOLKESTEIN”, organizzata oggi alla Camera dei Deputati.

All’evento, moderato da Vittorio Macioce, caporedattore de “Il Giornale”, hanno parteciperanno i rappresentanti di tutti gli schieramenti politici tra i quali: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Maria Stella Gelmini,  Gian  Marco  Centinaio,  Maurizio  Gasparri,  Carlo  Fidanza,  Deborah Bergamini,   Massimo Mallegni, Giorgio Mulé, Vittorio Sgarbi, Riccardo Zucconi, Sandra Lonardo, Edoardo Rixi, Roberto Bagnasco,   Roberto   Cassinelli,   Lorenzo   Viviani,   Gianni   Alemanno,   Paolo   Ripamonti,   Stefania Pucciarelli, Sara Foscolo, Manuela Gagliardi, Franco Vazio, Sergio Battelli, Gregorio De Falco, Luciano Monticelli, Marco Scajola, Angelo Vaccarezza, Ugo Capellacci e tanti altri politici.

Ora spetterà al nuovo governo recepire queste indicazioni con un atto normativo che tuteli le 30.000 imprese balneari italiane davanti a un’Europa non più matrigna come molti hanno creduto o voluto far credere.

“Ci si auspica che anche il governo regionale della Sardegna prenda atto di queste autorevoli dichiarazioni” commenta Gianluigi Molinari, Coordinatore Regionale Fiba Confesercenti


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