Bingo Palace, confiscati anche immobili e un parcheggio: “Serri e Lecca pericolosi”

Si ingrandisce la vicenda legata alla chiusura del Bingo Palace a Cagliari. Maggiori dettagli nell’articolo


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Si ingrandisce la vicenda legata alla chiusura del Bingo Palace a Cagliari.

Nell’ambito delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Cagliari, accogliendo la proposta del Questore, il Tribunale Sezione II ha emesso il provvedimento di Confisca di P.S. di cui all’art 20 e seguenti del codice antimafia e misure di prevenzione (d.lgs. 159/2011 come mod. Legge 161/2017), in relazione al patrimonio mobiliare e immobiliare sequestrato ai pregiudicati Fabio Serri e Roberta Lecca.

Il patrimonio comprendeva, tra l’altro, le società e i beni aziendali e strumentali esercenti la sala Bingo di via Calamattia, le sale gioco di via Amat e via Bacaredda, l’immobile del ristorante ‘La Tavernetta’ di Sarroch, una villetta a Capoterra in via Berlino, due immobili commerciali a Cagliari in via Calamattia (dove era ubicato il bar Montecarlo, chiuso nel giugno scorso per fallimento), e un parcheggio in via Tuveri.

E’ stata disposta la restituzione agli aventi diritto di soli 4 immobili, sequestrati in via Puccini, dei quali è stata provata la provenienza lecita, nonché dei conti correnti risultati negativi o delle società in liquidazione.

E’ stata inoltre disposta la confisca del 100% delle quote delle società, dei beni aziendali e strumentali, tra cui veicoli e immobili, denaro contante e conti correnti attivi appartenenti alle società: ‘Sardinia Holidays srl’, ‘Montecarlo Gaming srl’, ‘Palace Games Spa’, ‘Centro Frutta Srl’, ‘La Comunicazione Srl,’ ‘L.ERRE Srl’, ‘Sottovento Srl’, ‘ILMA Srl’, ‘Sardinia Palace Srl’. A ciò si aggiunge la confisca di 2 veicoli intestati a Lecca, di un parcheggio intestato ai propri figli e di una villetta a Capoterra. E’ stata dichiarata in merito la nullità degli atti di disposizione inerenti le intestazioni fittizie di quote societarie e beni immobili, di cui è stato disposto dal Tribunale lo sgombero immediato anche mediante ausilio della forza pubblica.

A carico dei due il Tribunale, sempre su proposta del Questore di Cagliari, ha imposto la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, di cui all’art. 6 d.lgs. 159/2011 (codice antimafia e misure di prevenzione), per la durata di 3 anni.

Tra le prescrizioni, il Tribunale ha imposto alla coppia i divieti di porre in essere atti giuridici simulati, di effettuare intestazioni fittizie o fiduciarie a terzi dei loro beni, di valersi di prestanome nello svolgimento delle loro attività. L’ulteriore misura dell’obbligo di soggiorno comporta l’arresto anche fuori dalla flagranza per la violazione di qualsivoglia prescrizione.

Inoltre è stata adottata dal Tribunale di Cagliari l’ulteriore misura di prevenzione patrimoniale della cauzione di P.S. di cui all’art 31 del d.lgs. 159/2011, disponendo che Serri e Lecca versino ciascuno la somma di 20.000 euro alla Cassa delle Ammende per 3 anni, al fine di costituire una efficace remora alla violazione delle prescrizioni imposte.

 Le misure di prevenzione traggono origine dall’Operazione Police Games, nata nel febbraio 2017, quando la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cagliari ha avviato una meticolosa attività di indagine finalizzata al contrasto dei reati finanziari, tra cui il riciclaggio collegato al mondo dei giochi e delle scommesse, approfondendo uno spunto investigativo giunto attraverso la trattazione di un reato di competenza del giudice di pace, intuendo che una querela per appropriazione indebita dell’incasso da parte dei proprietari occulti del Bingo, era in realtà, ‘la punta di un iceberg’ di una vastissima attività illecita.

I poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine hanno sviluppato lo spunto di indagine in modo paziente e puntiglioso e acquisito elementi atti a provare compiutamente che i due – pluripregiudicati per reati finanziari tra cui bancarotta fraudolenta e il primo anche per traffico di droga – all’atto dell’apertura della prima sala Bingo a Cagliari nel 2004, fossero privi di sufficienti fonti lecite di reddito, adeguate a giustificare un simile ingente investimento, e che pertanto fosse del tutto plausibile e concreta l’ipotesi che la provvista di denaro investita costituisse il reimpiego dei proventi della precedente attività criminosa, i cui frutti successivi erano da considerarsi “geneticamente illeciti”.

L’articolata e paziente opera di raccolta e di analisi di dati desunti da molteplici fonti (sentenze penali, atti del Tribunale civile e della sezione fallimenti, denunce e querele, Anagrafe Tributaria, Catasto, Conservatoria Registri Immobiliari, INPS, ANIA, P.R.A./A.C.I. , M.C.T.C. , Anagrafe dei Rapporti bancari e finanziari, documentazione di banche e compagnie di assicurazione, Camere di Commercio, Equitalia, Ispettorato del Lavoro, Ufficio Bingo AAMS Roma, etc.), ha permesso agli investigatori di acquisire elementi di fatto atti a supportare l’ipotesi che la coppia fosse proprietaria di fatto di una rosa di società titolari a Cagliari della sala Bingo, di sale Videolottery e di alcuni bar che esercitavano la raccolta di scommesse.

Sono state analizzate le dichiarazioni dei redditi e i bilanci societari, ed è stato efficacemente dimostrato che l’origine dell’ingente provvista di denaro investita per allestire la sala Bingo ed acquisire la società concessionaria del gioco del Bingo era di entità sproporzionata ai redditi che nel 2004 – anno di apertura della sala bingo a Cagliari – erano i redditi dichiarati in relazione all’attività legalmente svolta dai predetti pregiudicati e dai loro prestanome.

Il Tribunale, condividendo pienamente il quadro indiziario e probatorio della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cagliari, ha ritenuto che Serri e Lecca rientrino nelle categorie dei soggetti pericolosi destinatari della misure di prevenzione personali e patrimoniali di cui al d.lsg. 159/2011 (codice antimafia e misure di prevenzione) e che siano attualmente pericolosi.

F.G.


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