Quartu, bufera mazzette in Comune: “Chi è infedele è giusto che paghi”

Il sindaco di Quartu S.Elena Stefano Delunas è chiaro: “Non solo stiamo portando avanti un’indagine interna in Giunta, ma ci costituiremo parte civile anche per rispetto dei trecento dipendenti onesti e professionali che lavorano ogni giorno con mille difficoltà”


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“Un’indagine interna in Giunta Comunale, ma soprattutto, ci costituiremo parte civile per garantire che la vicenda giudiziaria volga al termine con severa imparzialità. Chi ha compiuto gravi reati come quelli attribuiti ai dipendenti arrestati è giusto che si assuma le proprie responsabilità, soprattutto anche per dare un giusto riconoscimento agli oltre 300 dipendenti del municipio che invece lavorano con onestà e professionalità e che vanno tutelati e difesi ad oltranza”. Parole che non lasciano sortire ogni dubbio: il sindaco Stefano Delunas è deciso a vederci chiaro anche sui retroscena del dopo “bufera giudiziaria” che ha colpito come una scure il municipio quartese: “Chi ha sbagliato è giusto che paghi”. 

Al sesto piano del Comune, la notizia delle mazzette, tra corruzione e soldi facili per sanare vecchi abusi edilizi, ha fatto nascere un polverone mediatico non indifferente, soprattutto tra i cittadini quartesi è nato un profondo sentimento di amarezza e di totale sfiducia. I cinque clamorosi arresti di un’imprenditrice edile, due vigili urbani e due dipendenti comunali è solo la punta dell’iceberg nell’operazione “Paese D’Ombre”, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Cagliari, (coordinati dal dirigente Alfredo Fabbrocini) e dal reparto Prevenzione del Crimine di Abbasanta (con a capo il dottor Salvatore Pisanu). 

LO SCANDALO. Tangenti in cambio di concessioni edilizie. Un vero e proprio “consorzio di persone dedite al malaffare”, in un settore (quello urbanistico, di vigilanza amministrativa) che aveva base operativa al sesto piano del Comune di Quartu, dove c’era chi, tra vigili urbani, impiegati e istruttori comunali, elargiva benevolmente autorizzazioni, evitava controlli su lavori in due palazzine da ristrutturare e creava un business con tanto di mazzette di denaro che circolavano tra i dipendenti infedeli ai danni del patrimonio comunale. Uno spaccato squallido quello scoperto dalla Squadra Mobile della Questura e dai colleghi del Reparto Prevenzione del Crimine di Abbasanta: cinque gli arrestati, l’imprenditrice edile Deborah Puddu, l’agente di polizia municipale Raimondo Pontis, l’istruttore del comando di Polizia Locale Giovanni Argiolas, Sergio Niosi Oriti e Franco Schirru (entrambi impiegati in municipio, sempre a Quartu).

 

 


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