Vab Selargius: “Noi volontari sardi tra i terremotati di Muccia”

Una task force partita dalla Sardegna per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. Nel campo base allestito grazie all’instancabile lavoro dei volontari, le aule scolastiche per i bambini, le tenso-strutture, camper, container destinati a cucina, mensa e per poter dormire la notte: “C’è una piccola comunità stremata dal dolore e dalla paura, ma qui anche i piccoli gesti, i sorrisi e gli abbracci rappresentano la gioia di vita per tutti”


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“La VAB Selargius prolunga la permanenza al campo di Muccia, domenica arriverà sul posto anche il socio Andrea Cadoni, per completare l’adeguamento della struttura che ospiterà le scuole elementari e l’asilo. Mercoledì mattina suona la campanella per i bimbi. Ore 02:12, l’ennesima scossa sentita dai nostri ragazzi presenti a Muccia (MC), magnitudo 3.1. La terra continua a tremare, ma i nostri ragazzi continuano a dare il meglio”. 

Una sorta di diario di bordo stilato quasi in tempo reale: al telefono, nelle parole del presidente Alberto Caddeo, 37 enne, cagliaritano, della Vab di Selargius, (Vigilanza antincendio boschivi), è palpabile lo stato d’animo suo e dei volontari, partiti il 12 novembre con una decina di uomini e mezzi di Selargius, Sinnai e Cagliari per dare assistenza, aiuto logistico alle popolazioni colpite dal sisma a Macerata: “Siamo stanchi – dice – ma dentro il nostro cuore c’è una felicità immensa per le belle parole che la gente stremata ci rivolge, ogni giorno: stiamo completando il lavoro di realizzazione delle aule per i bambini, affinchè da mercoledì possano riprendere le lezioni, qui c’è una piccola comunità che vuole riprendersi, ognuno da un contributo, ora dopo ora, tra i container, la tendopoli uso cucina, e mensa che ospitano almeno 200 terremotati, poi ci sono le strutture abitative, i camper, una piccola città che solo a vederla ti vengono le lacrime agli occhi, ma c’è la grande forze di volontà – ammette Alberto Caddeo – nel voler riprendere in mano la propria vita, con i sorrisi, gli abbracci e l’affetto condiviso dai volontari, dai carabinieri che cucinano, dalle tante persone che si aiutano reciprocamente. E’ una lezione di vita immensa – conclude il presidente della Vab – la stanchezza, sebbene cominciamo a lavorare alle 5 del mattino, quasi non la senti, hai voglia di dare concretamente il tuo appoggio per chi in questi territori ha sofferto davvero tanto”.


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