Viale Elmas, il capannone choc: mix di migranti e prostitute – VIDEO

Nell’ex Incas Pisano, il capannone choc in viale Elmas: al piano terra prostituzione da 20 euro, nella sporcizia, in mezzo ai topi. Al secondo piano l’occupazione di un gruppo di extracomunitari. Il nostro cronista Alessandro Congia è entrato con la mascherina per realizzare questo reportage, ecco cosa abbiamo trovato: guardate il VIDEO


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Apparentemente sembra uno dei tanti capannoni artigianali dismessi, abbandonati da tempo. Ma appena si parcheggia davanti alla cancellata arrugginita e totalmente accessibile, dal primo piano affacciati alla finestra spuntano fuori per controllare chi arriva. Sono almeno una quindicina i cittadini extracomunitari, tra loro anche migranti arrivati durante l’ultimo sbarco in città, che abitano (se così si può dire) all’interno di quelle quattro mura fatiscenti e degradate. 

Tre piani, una struttura tetra e sporca, piena zeppa di profilattici usati, sporcizia, topi, mura annerite e una puzza irrespirabili: all’interno, con taccuino, penna e reflex in mano, occorre salirci indossando una mascherina bianca sul viso, le scene che via via si presentano davantiagli occhi impietositi percorrendo quegli scalini di cemento grezzo, sono da terzo mondo. Materassi, coperte, scatoloni di cartone, qualche branda, una tenda e suppellettili buttati a terra, poi un freddo che ti sfianca, immaginiamoci cosa accade di notte, tra quelle pareti squarciate e un tetto malconcio. Il resto è qualcosa di impensabile, in una zona periferica come Viale Elmas, accade di tutto: quell’ex deposito-rivendita un tempo della Incas Pisano, è una sorta di “città della gioia”, ma qui le scene del film non hanno voce in capitolo, qui è tutto reale e tra desolazione e povertà, si tocca con mano l’altra faccia della Cagliari che “sta bene” o quasi. 

PROSTITUZIONE DA 20 EURO. “Terra di nessuno”, qui non fa alcuna differenza. Tra viale Elmas e le vie adiacenti, tutto è lasciato al caso. Dove prima c’erano fiorenti e storiche aziende e capannoni artigianali e commerciali, ora alcuni di essi sono totalmente abbandonati, pieni di sporcizia, rifugio costante e ideale habitat delle prostitute di colore, (di notte e di giorno), dove all’interno dei fatiscenti ruderi, è obbligatorio l’uso di mascherina e scarpe adeguate: si cammina sopra i preservativi usati, tra gli escrementi, puzza e mosche e malattie sono dietro l’angolo. Impossibile non farci caso. Resta il fatto che il degrado e l’abbandono è più che palpabile, visibile agli occhi dei più, con gli immancabili falò notturni delle nigeriane. Prezzo base di una prestazione sessuale completa: 20 euro.

PHOTOGALLERY: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1333907646644067.1073741996.308154245886084&type=3

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