Assemini, 8000 firme contro il bando igiene urbana. Ed è dietrofront

Quello di Asssemini diventa un caso nazionale: i cittadini con ben 8000 firme convincono il sindaco a revocare il nuovo bando dell’igiene urbana. In una prova perfetta di “democrazia partecipata” e attiva


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Assemini, improvviso stop al nuovo appalto dell’igiene urbana. Un tema che nei mesi scorsi aveva provocato diverse polemiche. Il sindaco deve fare marcia indietra davanti a ben 8000 firme di cittadini contrari ai nuovi sistemi. Un esempio davvero importante di democrazia partecipata: i cittadini che convincono il Comune a cambiare idea su una decisione politica già ampiamente presa. E Mario Puddu allarga le braccia: “Ieri sera, durante una seduta dell’assemblea consiliare voluta dal sottoscritto, ho comunicato la decisione di revocare il bando di igiene urbana.

Nella stessa, in cui come sempre erano invitati a partecipare tutti i cittadini, erano invitati anche i rappresentanti del comitato “Assemini Pulita”, protagonisti di una importante raccolta di firme − 8000, che si contrapponevano al nuovo bando − e con cui in queste ultime settimane si è instaurato un confronto e un dialogo rispettoso e proficuo.

Nonostante fosse un bando in cui la nostra amministrazione credeva tantissimo − e che continua a ritenere la soluzione ideale, tant’è che sono molte le idee che da questo progetto si possono trarre − non posso dimenticare che faccio il sindaco per volere dei cittadini e che sono un loro dipendente e, sebbene sia chiamato a compiere delle scelte (in cui non sempre ho la possibilità di confrontarmi con tutti), il mio dovere è ascoltarli ed esprimere la loro volontà. Sembrerebbe inconcepibile, ma quando arrivano 8000 firme di altrettanti cittadini, quando l’argomento è importante come la modalità del conferimento dei rifiuti, quando con la mia decisione condiziona la vita della mia comunità per 7 o 9 anni, non posso non fermarmi ad ascoltarli. È stata una decisione dura e sofferta; avessi dovuto decidere per me, non avrei avuto dubbi, ma io non faccio il sindaco per fare ciò che desidero e che piace a me, lo faccio in rappresentanza dei miei concittadini e mi pare evidente che il loro desiderio sia quello di revocare il bando”.


In questo articolo: