Garanzia Giovani, dopo due anni nessuna indennità: il caso in regione

Valter Piscedda interroga l’assessore al Lavoro e la Giunta sulla mancata erogazione delle identità di frequenza e viaggio spettanti agli allievi che hanno partecipato ai corsi di formazione nell’ambito del programma garanzia Giovani Sardegna. Dopo due anni tutto tace


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Su iniziativa dell’On. Valter Piscedda  (con l’interrogazione 1047 presentata il 23 Marzo scorso (di cui sono firmatari anche i consiglieri regionali, Deriu, Meloni, D. Forma, Tendas, Solinas, Comandini, Collu, Moriconi, R. Pinna), si chiede  al Presidente della Regione e all’Assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale di dare risposte sulla mancata erogazione, a distanza di ben due anni, delle indennità previste a favore di numerosi giovani che a suo tempo parteciparono ai percorsi di formazione promossi dalla Regione Sardegna nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”, finalizzato all’acquisizione di competenze mirate all’inserimento lavorativo.

 

L’Avviso pubblicato dalla Regione aveva infatti previsto sin dalle origini (parliamo del 2014) il pagamento, a favore di ogni allievo frequentante, di un’indennità di frequenza pari a 2 euro/ora e di un’indennità di viaggio da erogarsi, a conclusione del percorso, sulla base dei costi effettivamente sostenuti dal giovane.

 

Nel 2015 però, a corsi già avviati e nonostante le previsioni del Bando e le aspettative generate, spariscono i fondi regionali per coprire il costo delle indennità, previste e quindi dovute. Alla luce di ciò, il 27 Gennaio 2015 il Direttore del Servizio della Governance della formazione professionale, nelle more dello stanziamento in bilancio regionale delle risorse necessarie, “sospendeva” l’erogazione delle indennità, lasciando anche le spese di viaggio a carico dei volenterosi giovani disoccupati che ancora oggi attendono risposte. Difatti, l’Assessorato competente non risulta aver successivamente adottato provvedimenti di “revoca” o annullamento delle originarie previsioni sancite dal bando, e pertanto lex specialis.

 

Insomma, il provvedimento di “sospensione” a distanza di anni lascia ancora sospese le aspettative dei giovani che attendono ancora quanto dovuto e che protestano per l’evoluzione dell’iniziativa “Garanzia giovani”, rivelatasi ben poco garantista nei loro confronti.

 


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