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Stragi del sabato sera, distrazioni, abuso di alcol o droghe, stanchezza: tutti elementi che gravitano attorno a vicende drammatiche, culminate nel sangue, accanto ai guard rail o sull’asfalto, tra lenzuoli bianchi e luci blu lampeggianti. Un video che inizia con lo scenario della sella del diavolo, un telo che copre un corpo, poi come se il tempo tornasse indietro di qualche ora, come se il cadavere non si accorgesse di esser ancora tale. Lo spot termina con la scritta Aim Amsicora Ichnusa Museum, che ha scelto un pullmam come sede del museo: “Anche tu se hai bevuto utilizza un mezzo pubblico”, uno slogan che sta facendo il giro del web tra adolescenti e giovani dell’hinterland.
Alessandro Zecchino, scosso dalla morte di un caro amico tatuatore, deceduto in incidente stradale, ha deciso di creare uno cortometraggio che legasse le tematiche degli incidenti stradali con il progetto AIM Amsicora Ichnusa Museum, il museo è un progetto Stradale: creato in strada, uno tra i suoi obbiettivi è riportare le persone in strada, la scelta dei writer per curare l’estetica del bus, che è un arte di strada.
“Durante un evento a San Sperate – dice l’ideatore del progetto, Alessandro Zecchino – con un concerto-motoraduno, iniziammo le riprese con persone scelte durante la serata, per poi spostarci a Villasor. Le persone hanno reagito molto bene, un segnale importante, di sensibilizzazione, per evitare i drammi troppo spesso ingenuamente presi sotto gamba: ci tengo a ringraziare le comunità di San Sperate, Villasor, la Fenice 118 di Villasor, Jose Lai (cameramen e produttore/ JMosb), Simon Shanda, Sabrina Casula, Gianluca Uccheddu, Alessandra Angioni, Alessandro Palmas”.
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