Selargius piange la sua nonnina, morta Tzia Annetta: aveva 105 anni

Tzia Annetta non c’è più. Si è spenta serenamente questa notte, nel sonno


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Tzia Annetta non c’è più. Si è spenta serenamente questa notte, nel sonno. La nonnina di Selargius (105 anni compiuti il 9 maggio scorso), si è addormentata a tarda sera, come sempre e però, non come sempre, alle 4,30 del mattino non si è risvegliata arzilla e sorridente, come faceva spesso. Andava a letto tardi dopo aver guardato le trasmissioni e i programmi televisivi. Ed oggi la piangono i figli, i nipoti, i suoi parenti che andavano spesso a trovarla. Riproponiamo, per ricodarla così com’era ancora qualche ora fa, questa intervista realizzata qualche mese fa. Buona lettura.

 

I centenari della Sardegna sono un patrimonio della nostra isola  ed è stato bello per un giovane come me incontrarne parecchi: minatori, carpentieri, agricoltori, perlopiù ottimi intenditori di vino e buongustai. Ma TZIA ANNETTA è una centenaria speciale. In realtà ciascun centenario lo è, speciale è ogni singola storia di vita vissuta ed i matusalemme della nostra terra rendono anch’essa speciale: 

 

L’ISOLA DEI CENTENARI. Quest’oggi, ad accoglierci con i suoi familiari è proprio lei, la nonnina di Selargius: Tzia Annetta Desogus. Non rivela però il segreto della longevità. Forse neanche lei lo conosce e così “prego Dio perché è stato generoso con me”. 

A LETTO A “SA UNA ‘E MENGIANU”. Va a letto oltre la mezzanotte, racconta in Limba perché non capisce bene l’italiano. Però ama guardare i programmi televisivi. 

Sapete quali sono i suoi conduttori preferiti? Gerry Scotti e Maria De Filippi. Mattina e pomeriggio segue il programma Forum. “Se invece ci sono i miei nipoti, amo seguir con loro i cartoni animati. Mi chiamo  Annetta Desogus, sono del 1911, farò gli anni, 105 anni, lunedì 9 maggio”. 

Originaria di Selargius, Annetta, ha dovuto lavorare presto perché all’età di 7 anni ha perso il papà. Da allora ha vissuto con la madre Lorenza, lavorando sodo come aiuto fabbro “perché mio marito faiada su ferreri ed io compravo a Pirri il ferro necessario per realizzare tante cose e guadagnarci da vivere”. Non è un caso: i suoi tre figli maschi sono diventati quasi tutti fabbri. Una delle  sue quattro figlie “si è fatta suora”. 

ANNETTA la ricorda sempre piccola ma, in realtà, il tempo passa veloce per tutti: “Ha 83 anni e vive a Tortona. Quando però stava a Venezia, mia figlia – racconta la cara vecchina – andavo a trovarla così ho potuto viaggiare e sono stata anche a Roma”. 

 

NONNA ANNETTA vive in compagnia dei suoi figli e delle sue amate nuore, “oggi a Selargius poi di casa in casa” per trascorrere con le rispettive famiglie un mese in allegra compagnia: “da loro mangio bene,  sono tutti bravi ed io voglio bene a tutti”, mi confida all’orecchio.  

 

A Selargius festeggerà lunedì 9 maggio il suo compleanno: 105 candeline. Sarà  festa grande per questa donna tutta d’un pezzo che ha vissuto in gioventù nella sua  casa di via Ciro Menotti “nella quale si trovava il laboratorio di mio marito. Si chiamava Emanuele Loddo, era originario di San Vito”. 

 

Dal lontano Sarrabus, che ottant’anni fa era collegato a Cagliari “da una strada tutta dossi”, si rivolgevano a lui e ad Annetta per ferrare i buoi e i cavalli, ma anche per riparare i carri e rinforzarne le ruote. Erano altri tempi: strade sterrate, polverose d’estate e fangose dopo la prima pioggia, con l’illuminazione pubblica che in tanti paesi nostrani era una chimera. “Parliamo degli anni che precedettero la seconda guerra mondiale” racconta la nonnina di Selargius. 

Anche lei conferma che la Sardegna è una delle poche e cosiddette “Zone Blu” del mondo. Termine usato dagli studiosi per indicare le regioni del pianeta nelle quali è stata registrata la più alta percentuale di centenari. Nella nostra isola sono nel oltre 300 gli ultracentenari, il doppio gli ultra novantanovenni. 

 

Non è solo la Barbagia e l’Ogliastra a ospitare i nonni della Sardegna, ma anche il Medio Campidano. LA SIGNORA DESOGUS di Selargius, paese alle porte di Cagliari, saggia e sorridente, ama raccontarsi. Riflessiva  e attenta – certo sotto la supervisione dei suoi cari – al mangiar bene e sano.

 

Anche oggi andrà a letto forse dopo la mezzanotte per guardare la TV, con la sua saggezza antica, per guardare il mondo che cambia, che talvolta “si lamenta per cose senza senso”, mentre lei sta “qui, così, ad attendere… La visita di nipoti, parenti, per soffiare sulle candeline”, con l’aiuto di quanti la amano. Auguri, Tzia Annetta.


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