Villacidro, licenziato per un post su Fb dall’azienda di Cellino

L’incredibile storia di Gatto Uno e la Volpe: la saga su Fb non piace ai nuovi dirigenti dell’azienda guidata dal fratello di Massimo Cellino,Alberto. E scatta il licenziamento in tronco


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La società per cui lavora lo licenzia per un post e un “mi piace” su facebook, ritenuti lesivi per l’azienda e per chi la dirige. Una storia analoga a quella di Marilena, licenziata per lo stesso motivo dalla Nestlè di Perugia. Ma stavolta il protagonista si chiama Marco e la vicenda è ambientata nel cagliaritano. La società in questione è la CS&D, Centro servizi e distribuzione, con sede a Villacidro e diretta da qualche mese da Alberto Cellino, fratello dell’ex presidente del Cagliari. “Nel post non c’era nessun riferimento personale – spiega Marco Pinna, che nel frattempo si è rivolto a un legale – sono tutte scuse per ottimizzare i costi della società”.

Tutto parte da un post scritto su facebook da Antonello Basciu, ex direttore generale, dove viene raccontata una fiaba inventata, ma che secondo i vertici della società fa dei chiari riferimenti al presidente e all’amministratore delegato. “I protagonisti (“Gatto Uno” e “Volpe”) sono chiaramente identificabili – si legge nella lettera di contestazione inviata a Marco Pinna lo scorso 21 ottobre – e le vicende narrate altro non sono che gli accadimenti che direttamente li coinvolgono nella gestione aziendale. Nel racconto vengono fatte valutazioni e giudizi, sulla società e sulle persone che attualmente ricoprono le più alte cariche sociali, altamente offensivi e denigratori”. Un post a cui Pinna ha partecipato con un commento: “Il calendario venatorio prevede che la volpe (sarda) si possa sparare solo dal primo novembre, è vero che ci sono anche i bracconieri, se vuoi venire quest’anno si prevede una buona stagione, ne ho adocchiato una strepitosa, è molto furba…”. Una frase che il presidente della società ha inteso come una minaccia di morte nei suoi confronti. E poi altri “mi piace” ad alcuni post dell’ex direttore generale Basciu che hanno scatenato la lettera di contestazione seguita da quella di licenziamento “in tronco per giusta causa”.


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