Alluvioni in Sardegna, tempo soldi e ossigeno ai Comuni: ecco i tempi per ottenere i risarcimenti

C’è tempo sino al 28 febbraio per presentare la comunicazione integrativa per gli aiuti alle imprese agricole e zootecniche per compensare i danni causati da eventi atmosferici eccezionali verificatisi nel 2017


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C’è tempo sino al 28 febbraio per presentare la comunicazione integrativa per gli aiuti alle imprese agricole e zootecniche per compensare i danni causati da eventi atmosferici eccezionali verificatisi nel 2017. Una boccata d’ossigeno, quindi, per le aziende gravemente colpite, soprattutto in questi ultimi mesi, dalle avversità atmosferiche. Da qualche giorno la sede della “Laore” di Sanluri (l’agenzia per l attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale) è presa d’assalto da decine di agricicoltori che devono presentare la documentazione supplementare per poter accedere ai fondi, circa 38 milioni di euro, messi a disposizione dagli enti preposti e tanto decantati dall’assessore regionale dell’agricoltura Pier Luigi Caria. Ma questa opportunità eccezionale non sarà disponibile per tutti. Infatti verranno categoricamente esclusi tutti coloro che non sono in regola con i versamenti contributivi inps. Un paradosso, quasi una beffa, poiché gli oneri non versati regolarmente dimostrano l’ennesima sfida contro la grave crisi che imperversa su tutto il settore da anni ormai. Sarebbe dovuta essere una mano d’aiuto, quindi, per tutti coloro che, dopo aver perso parte del raccolto, se non tutto quanto a causa delle abbondanti piogge che hanno completamente allagato persistentemente intere zone agricole, si trovano in estrema emergenza e, invece, vengono paradossalmente tagliati fuori. Un duro colpo, l’ennesimo, che non può non recare malcontenti e malumori giustificabibi. Una crisi tangibile che non risparmia alcun territorio e settore . “Gli agricoltori sono in ginocchio” spiega Samuele Dessi, titolare dell’azieda Dessi Pratofacile, vivaio di prato pronto in rotoli di Assemini. “Questa è la realtà anche per il territorio di Guspini – dice Luca Frau imprenditore agricolo, agromeccanico, socio e amministratore di una delle più grandi aziende agricole  di Guspini e della zona – la situazione è catastrofica e non dimentichiamoci della domanda simile a questa fatta anni fa, in seguito a una bufera che aveva seriamente danneggiato i raccolti, che non è mai stata nemmeno presa in considerazione. Ho l’impressione che anche questa volta andrà così “.
Le cause di questa grave crisi economica che imperversa su tutto il comparto agricolo non sono solo da attribuirsi alle eccezionali piogge che sono cadute copiose nelle settimane scorse. La riflessione espressa da Manuela Pintus, sindaco di Arborea, una delle tante zone colpite duramente, non lascia molto spazio all’immaginazione. “Diminuiscono i fondi a disposizione per il territorio, aumentano le responsabilità.
Si riuscirà a comprendere che assegnare nuove responsabilità e sottrarre ancora risorse non permette di mettere in sicurezza le persone, le attività produttive e le comunità?
Concentrarsi esclusivamente sul decidere chi è responsabile non può evitare di perdere una vita, di perdere il lavoro, di mettere a rischio un territorio”. Gli allagamenti principali che hanno causato i danni maggiori sono stati causati dall’esondazione di fiumi e canali non proprio liberi da fusti e erbacce che hanno contribuito alla rapida piena delle acque e alla tracimazione dagli argini. Un problema affrontato e per nulla sottovalutato anche da Ignazio Tolu, sub commissario della provincia del Sud Sardegna che demarca “la poca disponibilità di risorse per far fronte prontamente a tutte le esigenze del territorio”. “L’incuria di canali e cunette hanno creato un tappo che non ha permesso alle acque di defluire regolarmente – spiega Luca Frau – noi ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni poiché, per evitare quanto successo o, perlomeno per limitare i danni, sarebbe bastata una azione preventiva per liberare i canali dalle ostruzioni che, con la furia dell’acqua, sono state sparse tra strade e campi”.
Una situazione drammatica, insomma, quella che si sta vivendo tra le campagne sarde che non risparmia alcun comparto e che rischia di aggravavare seriamente la precarietà economica di centinaia di famiglie messe già a dura prova da annate poco produttive o poco rimunerate.