All’Expo con Casteddu Online: l’autogol dei prodotti sardi finti-VIDEO

Reportage a Milano del nostro inviato Sergio Atzeni


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All’Expo con Castedduonline – Nell’aereo Alitalia in partenza alle 8,00 da Cagliari per Milano Linate, dopo un rapido sondaggio, c’erano circa 12 persone dirette all’Expo per cui in quella giornata di Settembre, considerati gli altri voli, molte sono state le persone che hanno deciso di visitare l’esposizione universale. Da Milano, il metodo più veloce per raggiungere l’Expo e la linea
metro M1 (linea rossa) che passa proprio dal Duomo, direzione “Rho Fiera Milano” al prezzo di euro 2,50 a corsa (esiste anche la soluzione treno che arriva in un’altra zona d’ingresso). La stazione della metro è a ridosso degli ingressi dell’Expo nei quali, soprattutto la mattina, la fila per entrare è lunghissima per via dei controlli tipo aeroporto che ognuno deve passare. Poi una lunga strada sopraelevata conduce all’esposizione. Il decumano è l’arteria principale dell’Expo sul quale si affacciano praticamente tutti i padiglioni delle nazioni espositrici. Qui sorge il problema di scegliere in quali entrare perché le file sono lunghissime e gran parte del tempo viene speso proprio nell’ attesa per entrare. Al centro del decumano sono situate delle grandi bancarelle con esposizioni di frutta, carni, insaccati tra i quali anche quelli tipici sardi come salami, insaccati, formaggi ma rigorosamente in materiale plastico o affine, accanto la riproduzione di un nuraghe e una pinnetta giusto per contraddistinguere la sardità dei prodotti.
Un autogol a mio parere, quello di esporre prodotti finti, per una esposizione universale che propaganda il mangiar sano e genuino. Poi il Cardo, l’altra grande strada, che interseca, circa a metà, il decumano nel quale è ubicato il padiglione italiano e delle sue regioni con mostre temporanee. Sul fondo del cardo Il grande albero della vita oggetto delle attenzioni di gran parte del pubblico soprattutto per immortalarlo in foto ricordo. Per pranzare o cenare il problema non sussiste perché l’esposizione offre un ventaglio di soluzioni.
Tra queste “Eataly” che in due grandi padiglioni offre cucine regionali italiane tra le quali naturalmente quella sarda, noi abbiano sentito le impressioni in un intervista (vedete il filmato) proprio per sapere se il cibo sardo sia gradito. . L’Ingresso nei padiglioni delle nazioni la mattina è molto difficoltoso, meglio nel pomeriggio, mai i tempi di ingresso sono sempre molto lunghi.
Ogni padiglione offre un panorama locale di cibo e modi di coltivare in gigantografie e filmati alcuni addirittura in grandi anfiteatri e schermi a 360 gradi. Non c’è la prova tangibile del cibo se non in qualche eccezione e la mostra quindi è tele-fotografica per cui son in molti a storcere il naso perché non trovano i cibi reali e non possono quindi assaggiarli.


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