Allarme selficidi nel mondo: c’è chi muore per un selfie, anche accanto a grossi squali

C’ è anche una classifica delle morti per selfie: al primo posto troviamo il selfie per annegamento rappresentato da 70 dei 259 decessi questi in genere sono legati a spettacolari condizioni atmosferiche o foto con grossi squali.


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La lista degli incidenti mortali causati dalla ricerca del selfie estremo sono in aumento, proprio qualche giorno fa una donna proprio facendosi un selfie è volata da un grattacielo. Un team di ricercatori dell’Istituto di scienze mediche di All India ha scoperto che dal 2011 al 2017 sono state 259 le persone morte mentre si facevano uno scatto da pubblicare sui social ed è stato coniato anche un nuovo termine per classificare le vittime selficides (selficidio). I selficidi sono aumentati di pari passo con la popolarità del fenomeno legato ai social come Instagram e Snapchat. I morti sono stati 98 nel 2016 e 93 nel 2017 e il paese con più vittime alla ricerca dello scatto sensazionale riguarda l’ India si calcola il 50% di tutti i decessi. La Russia, gli Stati Uniti e il Pakistan seguono a ruota. I protagonisti di questo triste primato appartiene a giovani di età inferiore i 30 anni proprio loro hanno un desiderio di popolarità e che per una manciata di like o sponsorizzate dei grandi maschi sono disposti a rischiare la vita .
Le donne fanno più selfie degli uomini ma sono questi ultimi che costituiscono il 72,5% delle morti per selfie. C’ è anche una classifica delle morti per selfie: al primo posto troviamo il selfie per annegamento rappresentato da 70 dei 259 decessi questi in genere sono legati a spettacolari condizioni atmosferiche o foto con grossi squali. Al secondo posto selfie legati al mondo dei trasporti come una folle corsa al passaggio di un treno o l’arresto su binari ferroviari che vede 51 persone morte. Terzo posto in pareggio con il quarto dove eventi come incendi o cadute da alti palazzi si affiancano ai selfie fatti con delle armi da fuoco (soprattutto in America) dove purtroppo ci sono anche vittime del tutto inconsapevoli come gli animali d’affezione cani e gatti. I numeri dei selficidi sono destinate a salire ma come ribadiscono i “professionisti” dei selfie estremi bisogna non improvvisare e bisogna sempre essere consapevoli dei rischi. Per ridurre i rischi dovrebbero essere dichiarate aree No selfie zone in tutte le aree turistiche, in particolare nei luoghi come bacini idrici, cime montuose e edifici alti.