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Dici “movida” e a Enrico Marras, presidente del comitato “Rumore? No, grazie” gli si drizzano i capelli. Sessantasei anni, dal 1983 vive in via Principe Amedeo. “I ragazzini minori trovati ubriachi alla Marina? È il risultato della ‘movida’ voluta da Zedda e dalla Cilloccu che non fa altro che sponsorizzare feste” nelle quali “l’alcol è il protagonista”. L’ha scritto su Facebook e lo ripete anche prima di iniziare la video intervista, Marras: “Il comune ha favorito la ‘movida’ senza controlli, i ragazzini si sentono liberi di fare quello che vogliono nonostante i controlli della polizia. Ho dovuto attendere anni per vincere una battaglia legale contro due locali sotto casa mia, condannati per disturbo della quiete pubblica, hanno dovuto pagare 150 euro di multa, ridicolo”, commenta Marras.
“Zedda non ha mai applicato il piano acustico comunale, si potrebbe regolare tutta la sicurezza in città, inclusi la vendita di alcol e gli episodi di violenza e droga. Siamo sempre trattati come visionari”, attacca Marras, “qui si scatena qualunque tipo di fenomeno, tolti i tavolini resta tutta la marmaglia attorno, tra chi gioca a pallone, chi accende fuochi, chi traffica droga e chi si ubriaca anche portando l’alcol da altre zone. Qui in pochi parlano, tra gli abitanti, perché c’è paura di ritorsioni”. Tipo? “Tipo danni alle automobili, la mia è strapiena di sfregi”.
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