Alla Fiera di Cagliari ritorna InvitaS: maxi villaggio gratuito tra cibo e tradizioni sarde

Si scaldano i motori del maxi villaggio delle principali tradizioni isolane: dodici cucine tipiche, spieccano pesce fresco, culurgionis e purpuzza. Spazio anche a oltre 250 espositori e uno speciale “museo” con pezzi rari della storia sarda. Ecco quando sarà


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di Paolo Rapeanu

C’è il cibo, la tradizione e il continuo “sottofondo” di festa: i tre ingredienti principali di InvitaS ritornano, dopo due anni trascorsi al Porto, alla Fiera di Cagliari. Un bis in grande stile, quello previsto dal primo al 4 novembre prossimi nell’area espositiva incastonata tra piazzale Marco Polo e viale Diaz. Più giornate – quattro – tutte con ingresso gratuito. Il mix perfetto tra cibo proveniente da tutta la Sardegna, artigianato di qualità e rievocazione delle tradizioni isolane è pronto per essere portato in scena. Dodici le cucine in azione, tutte tipiche e rappresentative dei vari territori: panadine, pesce fresco grazie alla presenza di varie cooperative di pescatori, maialetto, cordula, culurgionis tipici ogliastrini e pane lentu e purpuzza barbaricini. Oltre mille i posti a sedere previsti, millecinquecento metri quadri di area espositiva, tra alimentari e artigianato.
E, tra un piatto e l’altro, spazio anche per la cultura, con la possibilità di rivivere le tradizioni principali della Sardegna. Dall’impagliatura delle sedie alla lavorazione del tombolo, da un telaio del 1600 a tanti altri pezzi di storia, tutti molto rari e ricercati e provenienti da alcune case di sardi, che nei fatti creano un particolare “museo”.Tutta l’area espositiva di InvitaS 2018 si triplica rispetto alle edizioni precedenti, prevista anche la presenza di lavoratori di pane, pasta e dolci, e delle massaie. Eventi ogni giorno, tra laboratori e Comuni che presentano le loro eccellenze locali, in nome di quella promozione del territorio più genuina e vincente. “Siamo fortunati a poter svolgere di nuovo InvitaS alla Fiera, è un evento al quale lavoriamo tutto l’anno e la location del Poerto, per quanto bella, non si prestava più di tanto a livello logistico”, spiega l’organizzatrice di InvitaS, Alessia Littarru, “nella zona fieristica abbiamo a disposizione gli stand e, tutt’attorno, molti posti auto, per noi è comodo per portare le cucine ed esporre, al coperto, i tanti pezzi preziosi della tradizione sarda. Tra gli obbiettivi c’è quello di organizzare la parata di inaugurazione, ormai classica, partendo da via Roma fino alla Fiera, il primo novembre, aperta dai tamburini e impreziosita dalla sfilata in abiti medioevali e rinascimentali, con anche chiari riferimenti alla civiltà nuragica e alle maschere del Carnevale sardo, su tutte quelle di Boes e Merdules, insieme alle Fruste del Campidano e ad agricoltori vestiti in abiti tradizionali, per un totale di circa duecento figuranti”. Felice per la collaborazione il presidente della Fiera, Gianluigi Molinari: “Il lavoro certosino che si sta facendo per riatttivare il quartiere fieristico passa anche per eventi di livello regionale come InvitaS, che rappresenta un punto di forza per la riqualificazione della Fiera. La volontà è quella di far sì che tutta la Sardegna venga attratta e utilizzi questo spazio, idoneo a molti tipi di manifestazioni. La collaborazione con lo staff di InvitaS sarà massima, rappresenta un tassello importante che chiude la programmazione avviata dieci mesi fa”.


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