Alessia, 24 anni e l’acqua staccata a casa: “Siamo disperati, il contratto a nome di mio nonno morto e senza soldi per un affitto”

Lo sfogo di una ragazza cagliaritana: “Lo scorso mercoledì mattina Abbanoa ci ha staccato l’acqua, oggi è una settimana esatta dal giorno dell’avvenuto slaccio: Si è vero siamo morosi, ma non abbiamo soldi e non sappiamo come fare. Con un contratto a nome di mio nonno morto più di 60 anni fa…una casa in affitto..aiutateci..”


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“Salve Casteddu Online, mi chiamo Alessia e ho 24 anni… Vi scrivo perché ho urgente bisogno di aiuto. Lo scorso mercoledì mattina Abbanoa ci ha staccato l’acqua, oggi è una settimana esatta dal giorno dell’avvenuto slaccio. Non sto a spiegarvi il motivo per cui è stata staccata, capirete benissimo che eravamo morosi e che non stavamo pagando le utenze. Ogni tre mesi le bollette avevano dei costi spropositati, arrivavano addirittura ad essere da 500€. È stato un fulmine a ciel sereno perché non ci era stato comunicato, tra le tante cose, per caso, abbiamo scoperto che nelle bollette questa abitazione risultava come seconda casa, cosa non vera…
Qualche giorno fa ne parlavamo con una famiglia che vive nel nostro palazzo  e anche nelle loro bollette risultava la stessa cosa. C’è anche un altro problema: quando è stato fatto il contratto con Abbanoa ha firmato mio nonno che è morto più di 60 anni fa e che non è stato mai cambiato. Insomma, le bollette sono sempre arrivate a nome suo. Mia nonna avrebbe dovuto firmare un nuovo contratto, ma anche lei è morta due anni fa. In casa siamo rimaste io, mia mamma e mia sorella minore. La casa è stata anche messa in vendita perché mia nonna ha altri due e l’eredità, ovvero la casa va divisa in parti uguali. Una volta che verrà venduta non so dove andremo a finire, non abbiamo soldi per andare in affitto. Ho bisogno di aiuto, altrimenti non vi avrei scritto. Io non so a che santo rivolgermi e cosa fare, Abbanoa ha ovviamente ragione ma noi che facciamo? Moriamo? L’acqua è un bene primario e non possiamo vivere senza. Aiutatemi, vi giuro che non ce la faccio più. È troppo quello che devo sopportare… Scusatemi e grazie dell’attenzione”.


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