“A Cagliari la Cina si fa conoscere con il Capodanno, oltre il commercio c’è una cultura millenaria”

L’opinione di Gianfranco Carboni: “La Cina è più vicina oggi che nel 1968, abbiamo tanto da imparare dal popolo orientale. Cultura, medicina, archeologia, non c’è solo il commercio”


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di Gianfranco Carboni

 

La Cina è più vicina, non siamo certo ai tempi di Mao, fra le organizzazioni che hanno organizzato la settimana di festeggiamenti del Capodanno cinese 2019, anno del maiale o da noi più propriamente del cinghiale. Merito in particolare di Chiara Sini che ha saputo trasportare il sentito della cultura cinese da noi, presso uno dei luoghi storici della nostra città, spesso mal usato e utilizzato pochissimo, la Manifattura Tabacchi.
Fra sfilate di festeggiamento, musica, arti e cultura si inspira aria di oriente, di quella cultura che spesso apprezziamo al cinema ma una cultura millenaria che porta alla medicina tradizionale, all’archeologia e capire, che non è solo negozi e commercio della nostra come di tante altre città.

 

Merito di chi crede che comunque nei rapporti internazionali si possa crescere ed imparare ed essere più vicina delle migliaia di chilometri che ci distanziano. È certamente più vicina oggi che nel 1968 ed abbiamo tanto da imparare.


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